“Nascondere la testa sotto la sabbia e fare il gioco dello struzzo non serve a nulla e a nessuno. Meno ancora quando in ballo c’è la salute della nostra gente”.
Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord torna a puntare i riflettori sull’Asp del Circondario Imolese che, con il passare dei mesi, rimane senza un direttore generale.
“Nell’estate 2014 – ricordava Marchetti nell’interrogazione – si erano aperti i termini del bando per individuare il nuovo direttore dell’Asp del Circondario Imolese a seguito delle dimissioni di Raffaella Stiassi e sono risultate idonee tre persone a pari merito ma, a distanza di mesi, l’Asp non ha ancora proceduto alla nomina del direttore generale”.
“Alla giunta – commenta oggi Marchetti -, ho ricordato come il sindaco di Imola, Daniele Manca, ha annunciato l’intenzione di costituire l’Ufficio di piano per spostare al Circondario tutta la programmazione sociosanitaria e, solo in seguito, di valutare cosa fare dell’Asp del Circondario Imolese”.
“Al solito – attacca il consigliere leghista -, la giunta mi ha risposto in modo fumoso e burocratico. In soldoni, saltando le frasi fatte e quelle di rito, mi si dice che all’amministrazione regionale spettano soltanto i compiti di costituzione, regolamentazione e monitoraggio in ordine al funzionamento e all’organizzazione delle Aziende di Servizi alla Persona”.
“Per il resto, rivolgersi altrove. Ma come – tuona Marchetti -, come è possibile parlare di monitoraggio e nel contempo affermare che la Regione non ha compiti di vigilanza sulle singole ASP? E che cosa deve monitorare allora? La stessa legge regionale 12/13 all’articolo 4, comma 4, chiarisce che il direttore è la figura responsabile della gestione e del raggiungimento degli obiettivi strategici che a esso competono. Quelli che all’ASP imolese mancano e sui quali la regione dovrebbe effettuare un monitoraggio.Almeno sulla carta, perché nella realtà le cose sono diverse”.
“Ma è chiaro – conclude – che così non si può andare avanti. Bisogna smetterla di prendersi in giro e iniziare ad affrontare in maniera seria compiti e responsabilità di ognuno. Altrimenti, chi non ha intenzione di farlo vada pure a casa. Occuparsi della nostra regione è un onore, non un passatempo. E’ il caso che qualcuno si dia una svegliata”.