Dopo Pasquetta, anche per il 25 aprile e il 1° Maggio le organizzazioni sindacali di categoria regionali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil confermano l’astensione dal lavoro festivo dei lavoratori del commercio.
«Quest’anno il Comune di Imola, città medaglia d’oro al valore militare, ha proposto un ricco calendario di iniziative ed eventi per dare il dovuto rilievo alle celebrazioni del 70° anniversario della Liberazione e onorare quelle donne e quegli uomini che con la loro lotta liberarono l’Italia dal nazi-fascismo – affermano Morena Visani e Veruska Grementieri della Filcams-Cgil di Imola -.Riteniamo che ormai a quattro anni dall’entrata in vigore del decreto Salva Italia che prevede le aperture festive e domenicali senza alcun limite sarebbe necessaria un’opera di sensibilizzazione anche da parte delle nostre amministrazioni comunali nei confronti degli operatori grande distribuzione per chiedere la chiusura delle attività commerciali, così come peraltro sta avvenendo in diversi comuni della nostra Regione, affinchè il 25 aprile e il Primo maggio, date simbolo dei valori fondanti della nostra democrazia vengano tutelate per il loro significato storico e identitario».
Diversi supermercati, centri commerciali e negozi hanno già comunicato l’apertura, come Famila, Pam, Obi, Lidl, TuoDì, Mercatone, Toys, Sigma, a differenza di Coop Adriatica che, come ha fatto a Pasquetta, chiude tutti i propri punti vendita sia il 25 aprile che il 1° Maggio. «Ancora una volta si sceglie di mercificare le feste, in nome di una liberalizzazione che non sta portando all’aumento dell’occupazione e dei consumi, visto la crisi che dilaga, ma solo ad un peggioramento delle condizioni di vita delle persone che lavorano nel settore, in prevalenza donne, già costrette al lavoro domenicale. Con la proclamazione dell’astensione dal lavoro festivo tutti i lavoratori e le lavoratrici, sulla base delle norme contrattuali vigenti, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione».