Le dichiarazioni del consigliere Mirri sono la conferma di come il populismo continui a dilagare. Definendo il personale pubblico, quindi i docenti, «tanti addetti spesso buttati dentro il calderone della scuola con il solo scopo di alimentare la clientela di destra, centro e sinistra di cui si è fatto largo utilizzo in anni passati», il consigliere sostiene che la politica è sporca, compreso il suo partito, ma soprattutto denigra il lavoro svolto da tutto il personale, docente e Ata.
Mirri dovrebbe rileggere l’articolo in cui sono state riportate le nostre dichiarazioni, perché in nessun passaggio si scredita la scuola paritaria. Sottolineo che iscrivere un bambino ad una scuola paritaria resta una scelta consapevole e legittima della famiglia, ma come Cgil continuiamo a sostenere che l’istruzione sia un diritto e deve perciò essere gratuita, finanziata dallo Stato e non dalle famiglie.
Non mi stupisco che i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, abbiano un’opinione differente da quella della Cgil, dal momento che tutti appartengono a partiti che, una volta al governo, hanno attuato riforme della scuola peggiorative (ultimo il Ddl “La Buona Scuola” di Renzi), ma ritengo indispensabile per lo meno il rispetto verso chi svolge al meglio questo importante ruolo educativo, dipendenti pubblici e privati. Da anni la Cgil si batte per fare in modo che la scuola assolva al suo compito primario, vale a dire educare i ragazzi, cosa che puntualmente viene messa in discussione dai vari governi.
Vorrei, infine, informare il consigliere Mirri che anche all’interno delle strutture paritarie ci sono lavoratrici e lavoratori, che cerchiamo di tutelare, rivendicando i diritti previsti dai contratti nazionali.
Mirella Collina
Segreteria Cgil Imola