“Il Comune di Bologna si terra’ le proprie azioni della multiservizi e chiedera’ ai sindaci dell’area metropolitana di condividere (Imola esclusa) un patto di secondo livello nel quale decidere assieme le scelte inerenti alle quote di Hera non vincolate e disponibili per il mercato. Questo oggi mette in chiaro il sindaco di Bologna Virginio Merola. Una situazione chiara, lampante per noi che viviamo a Imola e che decreta, ufficialmente, il ruolo di bancomat che sarà rivestito dal ConAmi per la Città di Bologna – afferma senza mezzi termini Simone Carapia, capogruppo FI Imola e NCI -. L’esclusione di Imola infatti dal patto di secondo livello che dovrebbero firmare i sindaci dell’area metropolitana lascia intendere che la vendita delle azioni bolognesi è ancora nella mente di Merola, ma è solo in ‘stand-by’. Non si vende ora perché c’è bisogno di tenersi buoni i vendoliani che forse non hanno ben capito le strategie di Merola… Poi, subito dopo le elezioni, quasi certamente il ConAmi procederà ad acquistare una bella fetta di azioni Hera a mò di bancomat per far fare cassa a Bologna. Ora più che mai il nostro odg depositato al Nuovo Circondario è più attuale che mai. E pretenderemo una chiara presa di posizione da Manca & C”.
Sulla questione è critico anche il capogruppo di FI a Bologna, Michele Facci, nonché consigliere metropolitano che ha depositato in CM lo stesso ordine del giorno.
“Il dietrofront di Merola rispetto alla vendita delle azioni Hera apre una serie di riflessioni. Che tipo di strategia si cela dietro questa scelta? Se si tratta di una scelta che in qualche modo si inserisce in un business plan complessivo per il rilancio di Bologna, allora si potrebbero trovare anche profili di condivisione. Ma se il dietrofront è dettato semplicemente dall’aver abbassato la testa, per timore di scontentare Sel e mettere in pericolo la coalizione per le prossime amministrative, allora siamo solo di fronte ai soliti vecchi giochini della politica con i quali gli interessi della Città vengono messi in secondo piano in nome degli equilibri elettorali.
E’ necessario capire dove stia la verità. Anche perché questa amministrazione ha dimostrato di non avere una visione strategica della Città. Non esistono progetti per il futuro sul fronte delle infrastrutture per esempio: al di là degli spot e dei proclami su FICO o sulla Fiera, non abbiamo visto nessun atto urbanistico e nessun provvedimento per cominciare a “rimodellare” la Città in funzione di un suo rilancio. Quindi, anche sulla partita “Hera”, abbiamo motivo di ritenere che questa sia solo una strategia politica per dare un contentino a Sel almeno fino a maggio 2016”.