Ieri, 7 aprile, si è svolta l’audizione informale nelle commissioni parlamentari delle organizzazioni sindacali sul Disegno di legge di iniziativa governativa riguardante “La Buona Scuola”.
Per la Flc-Cgil l’impianto non è convincente, perché non innalza i livelli di istruzione, non favorisce il superamento delle disuguaglianze socio-culturali e territoriali che condizionano pesantemente gli esiti scolastici, riduce la democrazia, i diritti e la libertà di insegnamento. Per le stabilizzazioni del personale docente e Ata, la Flc propone un decreto urgente e si oppone alla riduzione del personale Ata prevista nella Legge finanziaria per il prossimo anno scolastico. Per materie relative al rapporto di lavoro (salario, professione, carriera, orario, mobilità, periodo di prova, eccetera) serve il contratto.
«Siamo convinti da sempre che le riforme non si fanno riducendo i diritti e calpestando la dignità del lavoro, come sta facendo il presidente del Consiglio Renzi, prima con Jobs Act e ora con la Scuola – afferma Mirella Collina, segretaria della Flc-Cgil di Imola -. Ci siamo sempre detti disponibili a trovare regole condivise per riformare la scuola, che per poter funzionare bene ha bisogno di trasparenza e collegialità. Riteniamo che le scelte del Governo compromettano il futuro della scuola, a partire dalla mancanza di un piano di investimenti finanziario e di un piano di assunzioni per il personale Ata».
Contro le scelte del Governo sulla “Buona Scuola”, Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno proclamato lo sciopero delle attività aggiuntive dal 9 al 18 aprile per docenti, personale educativo e Ata. Si tratta di attività che vanno oltre le funzioni obbligatorie, come la sostituzione dei colleghi assenti, lo svolgimento di corsi di recupero e progetti. L’iniziativa di mobilitazione culminerà sabato 18 aprile con una manifestazione nazionale a Roma.
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