
Senza certo voler difendere Massimo Marchignoli, il sindaco di Imola coinvolto nelle indagini per lo spostamento del Monumento e che ha abbandonato Imola un anno prima per la carriera da parlamentare, non possiamo non prendere atto dell’atteggiamento del Partito democratico che, davanti alle accuse che oggi piovono su Marchignoli, non ha nemmeno speso una parola di solidarietà.
Solidarietà che invece non è mancata per esempio a Vasco Errani, condannato per falso ideologico in primo grado cui il Pd ha riservato la standing ovation e lo ha pregato in ginocchio di non dimettersi…tanto per fare un esempio. Solidarietà arrivata al ministro Poletti, l’ignaro ministro che nulla sapeva né della cooperativa di Buzzi, nei della situazione economica di Cesi e 3Elle…
Prendiamo atto della solidarietà “a convenienza” del Partito democratico che arriva solo per i personaggi “importanti”, quelli strategici per la preservazione della poltrona di questo e di quello e per il mantenimento dello status quo. Quando poi invece ci sono persone “che non servono più” come Marchignoli, ecco che queste “si usano e si gettano” a piacimento, non resta nemmeno lo spazio per una solidarietà personale.
Il partito democratico, oggi guidato da Marco Raccagna, potremmo chiamarlo Partito Disumano, per i giochetti personalistici e di potere decisamente potenziatisi con la nuova segreteria. Basti pensare alle sorti di personaggi “usati e poi gettati”, da Fabrizio Castellari, Elena Costa, Anna Pariani, politicamente spariti in un oceano di critiche, polemiche e conflitti interni… ricordiamo la presa di posizione nei confronti dell’ex vicesindaco di Fontanelice Matteo Visani, coinvolto in fatti poco leciti ma nell’ambito di una vicenda tutta personale nella quale la politica nulla c’entrava, ma Raccagna non risparmiò la ‘boutade’ di volersi costituire parte civile come se l’episodio avesse infangato l’onorabilità del partito che, invece, per ben altre cose dovrebbe vergognarsi… pensiamo anche al capogruppo Pd Marcello Tarozzi che certamente non difendiamo in questa sede; ma il trattamento riservatogli dopo il licenziamento dalla segreteria del partito non fa certo onore alla democraticità tanto millantata dal Pd.
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola
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