Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Simone Carapia
IMOLA – Ovviamente nel silenzio generale, e senza nessuna informazione da parte dell’amministrazione e da parte dell’Asp, partecipata dai 10 Comuni del Circondario Imolese, veniamo a sapere non solo del dietrofront rispetto all’annunciata vendita di Villa Clelia, ma addirittura dell’apertura, al suo interno, di un servizio 0/6 anni, aperto dalle 7.30 alle 17 con prolungamento fino alle 18. Iscrizioni già aperte, anzi veramente si sarebbero già chiuse il 14 febbraio per i bambini dai 3 ai 6 anni. La struttura sarà aperta 225 giorni l’anno.
Quindi, siccome nessuna informazione è stata data al riguardo, abbiamo dovuto provare noi a ricostruire questo iter perché in attesa delle risposte dell’amministrazione rischiamo di arrivare a settembre e di non avere nessun chiarimento al riguardo. La villa fino al 2012 ha ospitato la scuola materna Zolino, in maniera provvisoria. Poi i locali sono rimasti vuoti. E allora siamo andati a ricostruirci l’iter seguito dall’Asp che nell’agosto 2013 apriva un invito alla manifestazione di interesse per la locazione o l’acquisto dell’immobile, ovviamente senza pubblicità alcuna.
Nonostante la scarsa pubblicità, due soggetti giuridici Seacoop e Solco Imola manifestano il proprio interesse sia ad acquistare che ad affittare il locale. Nel novembre 2013 poi l’Asp conferisce alla Benicomuni un incarico di 700 euro per la perizia estimativa dell’immobile. Tralasciamo il fatto che qui gli incarichi vengano affidati sempre tra ‘amici degli amici’…
La stima del valore dell’immobile è di 1milione 250mila euro mentre il valore locativo annuo viene indicato in 65mila euro e con delibera del dicembre 2013 l’Asp decide di affittare Villa Clelia con una base d’asta di 60mila euro annui. La prima asta va deserta e così l’Asp abbassa il canone a 55mila euro prevedendo inoltre che le manutenzioni straordinarie dell’immobile saranno a carico della proprietà mentre le opere di adeguamento per l’agibilità sono a carico del conduttore. Quindi, lo scorso 12 maggio il Solco Imola tramite procedura negoziata affitta Villa Clelia nella quale partirà un nuovo servizio scolastico.
Intanto sarebbe opportuno che il vicesindaco Visani venisse a chiarire in commissione di cosa si tratta e come si configura questo servizio. Un servizio “privato” a tutti gli effetti, una fusione tra nido e scuola materna dove di fatto ci sono solo educatrici oppure anche insegnanti? Ci sarà una convenzione con il Comune? Quali saranno le rette? Che tipo di controllo sarà effettuato sulla qualità del servizio erogato? In secondo luogo sarebbe interessante capire perché il tutto sia avvenuto nel silenzio generale e quali siano stati gli investimenti affrontati dal Solco per rendere agibile lo stabile e se ci si è avvalsi di eventuali contributi pubblici. Vorremo anche sapere come si pensa di rendere compatibile l’utilizzo della struttura con il testamento del Conte Zampieri che chiedeva che tale luogo fosse destinato al ricovero, mantenimento e assistenza di donne inabili e impotenti al lavoro.
Simone Carapia
Capogruppo Fi Imola