Liste di attesa problematiche, che vanno decisamente al di là dei tempi ‘congrui’ come i 60 giorni. E addirittura le “agende chiuse” come è accaduto per oculistica e cardiologia. E ancora un congestionamento a volte eccessivo del Pronto soccorso, la necessità di implementare la rete dei medici di base e delle Case della Salute. Su tutto, anche il tema della sopravvivenza stessa di una piccola Ausl come la nostra. Qualche sarà il suo futuro dopo l’ingresso nella Città metropolitana di Bologna?
Ecco la riflessione del consigliere comunale Simone Carapia.
IMOLA – Il sindaco Daniele Manca, che non ha mai brillato né per chiarezza, coerenza, trasparenza e ascolto, dovrebbe finalmente e una volta per tutte dire alla Città come stanno le cose su questa presunta e sempre più fantomatica autonomia imolese. Lo ricordiamo benissimo – era il 2012 – quando Manca affermava che non ci sarebbe stata nessuna Ausl “metropolitana” ma solo “scelte integrate” tra Bologna e Ferrara e anche l’ormai ex consigliera regionale Anna Pariani, che non si è particolarmente distinta per la folta attività politica nell’ente di via Aldo Moro, dichiarava che nessuno avrebbe toccato il distretto socio-sanitario di Imola.
Noi, in tutta franchezza, non ci siamo mai “stracciati le vesti” per questa autonomia sanitaria che è sempre risultata essere più “sulla carta” che calata nella realtà. Una piccola Ausl che, per le sue poche competenze, non riesce nemmeno a sfoltire le liste di attesa ma ha un organico di dirigenti e primari da fare invidia alle più grandi Ausl della Regione (più di 40 dirigenti che superano i 100mila euro l’anno).
L’autonomia, caro Manca, non si persegue “a parole”. Se i fatti non ci sono, se abbiamo svenduto, senza nemmeno contrattare, il nostro ingresso nella Città metropolitana di Bologna a Virginio Merola, come si può pretendere che la nostra piccola Ausl sopravviva in un contesto dove gli accorpamenti e le fusioni la fanno da padrone? Provi a chiederlo all’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi. Ma ultimamente non ci sembra che Regione e Comune di Imola dialoghino troppo. Ognuno viaggia per sé. E allora, Manca faccia presto a chiarire il futuro della nostra Ausl prima che le decisioni piovano dall’alto come sempre.
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola