il consigliere Carapia e l'assessore Lo Buono
“Adesso si dice “superare l’esperienza dei Forum”, a noi sembra una vera bastonata a quella che doveva essere la partecipazione democratica dei quartieri alla vita amministrativa della Città. L’assessore Barbara Lo Buono vorrebbe promuovere i Rab, esperienze altamente pilotabili e manovrabili, come nel caso del Rab sulla centrale della cogenerazione di Hera. Un’esperienza che fu oggetto di studio anche di una tesi di laurea di una studentessa del territorio e che in definitiva stroncava i Rab come strumento di partecipazione, perché di fatto sono solo organismi consultivi convocati quando le decisioni sono già state prese.
Sulla base di questo studio, ci pare assurdo che si avvii una nuova esperienza di Rab sulla questione Autodromo perché ci ritroveremmo nelle stesse condizioni del precedente Rab. Il solito soggetto proponente, partecipato dal Comune (o, in questo caso, dal ConAmi che possiede il 95% dentro Formula Imola), la solita relazione tra mondo politico e interessi economici, la solita amministrazione che – come dice la tesi – “non negozierà il conflitto”, semplicemente perché non ha interesse a farlo. Questo mandato di Manca si sta configurando sempre più pericolosamente come il mandato dell’anti-democrazia.
Simone Carapia, capogruppo FI Imola
Alcuni stralci salienti sul tema del Rab nella tesi:
“la relazione che nella realtà imolese lega politica locale, gestione del servizio pubblico e interessi economici rappresenta quindi un elemento di forte criticità perché ha fatto sì che la volontà di fare del Rab una reale occasione partecipativa non sempre sia emersa unanimemente”.
“la strategia impositiva e esclusiva adottata fin dal principio dall’azienda (in questo caso Hera)… ha gravato sulla fase successiva del confronto perché ha fomentato la diffidenza della popolazione residente, trasformandola in sfiducia… sembra concretizzarsi il rischio… che il processo partecipativo si riduca a momento consultivo quando la decisione è già stata maturata dalle istituzioni ed è imposta dietro l’apparenza della partecipazione”.