IMOLA – E’ scontro politico sul tema delle feste di paese e delle ‘presunte’ sagre che in realtà si rivelano solo delle mega abbuffate che il più delle volte penalizzano i ristoratori locali. A sparare a zero era stata prima l’Ascom che aveva attaccato anche le feste di partito, come quella della Cittadella di Bubano che durerà praticamente un mese intero. Più volte sollecitato sul tema, il segretario dell’Unione territoriale Pd Marco Raccagna ha difeso le “feste dell’Unità” che sono “l’unico strumento per finanziare l’attività politica” ribadendo nel contempo che “occorre una legislazione regionale e nazionale che renda più uguale per tutti le attività di somministrazione di cibi e bevande”. Insomma, un po’ di confusione inevitabile e il tentativo di tenere due piedi in una sola scarpa, anche perché di mezzo ci va anche la festa Lungofiume del Pd in programmma tutte le estati. Quest’anno, annuncia Raccaglia, ci sarà un taglio da 24 a 19 giornate. Ma – frena Raccagna – niente a che vedere con le richieste dei ristoratori, “è solo un numero più adeguato al contesto sociale di oggi”.
Non ci sta il capogruppo Forza Italia Simone Carapia che parla solo di contentino. “Le parole del segretario territoriale Pd Marco Raccagna sul tema di feste di partito e abbuffate che fanno concorrenza ai ristoratori della zona arrivano tardive e quasi sembrano ignorare le istanze di chi in questi anni ha chiesto un intervento diretto e una regolamentazione sul tema, prima tra tutti l’Ascom.
Per Raccagna il fatto di aver deciso di calare le giornate della Festa dell’Unità da 24 a 19 non c’entra nulla con le richieste dei ristoratori ma è solo una sorta di risposta alle esigenze dei tempi. Bravo Raccagna, bravo. Come dire che in questi due anni le richieste dei ristoratori che lamentavano il fatto che la Festa del Pd sposta completamente il pubblico dal centro all’area Lungofiume (dove arrivano ristoratori ambulanti, pizzettari e piadinari da ogni dove) sono completamente “scivolate addosso” al segretario del Pd che evidentemente ha poco a cuore le sorti del tessuto economico del territorio”, conclude Carapia.