BOLOGNA, 30-01-2015.
«E’ il momento di agire contro la criminalità organizzata. Basta con le belle parole, le cerimonie e gli slogan: occorre alzare il livello di guardia, come da anni chiede la Lega Nord, contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nella regione.» Il consigliere regionale della Ln, Stefano Bargi, interviene dopo la maxi-operazione delle forze dell’ordine che ha portato, l’altro giorno, all’arresto di oltre 100 persone in regione. “Decapitando”, nei fatti, la N’drangheta, anche se il rischio di nuove infiltrazioni della malavita nel sistema degli appalti, specie quelli legati alla ricostruzione post-sisma, esiste. «Come la Lega ha più volte sottolineato, anche durante la scorsa legislatura, il rischio infiltrazioni mafiose esiste anche in Emilia-Romagna. La regione non è più un’isola “felice” rispetto ad altre realtà – analizza Bargi, alla luce degli ultimi accadimenti – e anche se la maggioranza, in passato, ha sempre rigettato le richieste leghiste per un innalzamento dei livelli di attenzione, è giunto il momento di agire. Ribadiamo che occorrono misure “speciali”, come meccanismi interni di anti-corruzione e strumenti quali la rotazione dei dirigenti responsabili degli appalti.» Stefano Bargi ricorda anche che, ai tempi del ministro per gli affari Interni, Roberto Maroni, si assistette ad una quantità enorme di sequestri nei confronti di organizzazioni legate alle mafie, mentre la Regione si limitava a finanziare «attività di associazioni culturali, che promuovono il contrasto all’azione mafiosa. E’ arrivato il tempo di agire – conclude Bargi – soprattutto ora che il complesso sistema burocratico costruito attorno alla ricostruzione ha mostrato le sue pecche, evidenziando che le mafie negli appalti esistono anche da noi.»
Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna