TuttoImola.it

Sito di informazione e cultura da Imola, Romagna e Area Metropolitana

DISSESTO IDROGEOLOGICO, ORA BONACCINI FACCIA LA SUA PARTE

IMOLA – Il neo presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, lunedì mattina, in sede di Assemblea, ha preso un impegno concreto rispetto ai temi della difesa del suolo e del dissesto idrogeologico.

“Siamo d’accordo quando il Presidente afferma che ci si attiva troppo spesso solo nell’emergenza e non nella prevenzione – afferma il capogruppo di FI al Circondario Simone Carapia -, ma vorremmo anche ricordare che le politiche regionali su questo tema hanno sempre portato la firma del Pd. E che Bonaccini è ancora segretario regionale, ha seduto in Consiglio regionale e rappresenta dunque la continuità Errani. Afferma anche di voler avviare politiche di consumo di suolo zero, quando a Imola poi si sta facendo tutt’altro. Se ora c’èmea culpa su politiche che sono sempre state carenti, ben venga. Noi la prendiamo come un’ammissione di responsabilità e speriamo che il dietrofront sia reale e che le dichiarazioni di Bonaccini non rimangano solo sulla carta. Dopo l’alluvione del 20 settembre scorso abbiamo letto critiche pesanti proprio dai responsabili dei Servizi tecnici di Bacino, enti che sono dirette emanazioni della Regione, e che lamentavano la scarsità di fondi per procedere a una adeguata programmazione”.

“La programmazione intelligente in questi anni non è stata una priorità di questa Regione, per dirla con un eufemismo – prosegue Manuel Caiconti, capogruppo Vallata libera a Casalfiumanese -. La regimentazione delle acque oggi appare una necessità reale così come la manutenzione degli alvei del fiume Santerno. Basta fare un giro per capire in quale stato di incuria versi l’alveo del Santerno a monte di Fontanelice per esempio, nella zona della Riva dei Cavalli. In questi anni, leggi regionali assurde e regolamenti incomprensibili hanno impedito ai privati di contribuire alla pulizia degli alvei, per esempio attraverso la raccolta di legname, mentre per contro le amministrazioni e gli enti preposti non hanno fatto il loro dovere. Intanto però gli abitanti continuano a pagare tutti gli anni la tassa alla bonifica Renana che dovrebbe servire proprio a queste manutenzioni. Sono queste le contraddizioni che la Regione deve risolvere, problemi concreti a cui deve mettere seriamente mano”.

“Gli eventi alluvionali dello scorso settembre hanno messo in luce tutti i limiti di una gestione poco efficace volta solo ad affrontare l’emergenza – commenta Vito Vecchio, capogruppo della lista Per Fontanelice -. Ma questi eventi calamitosi ormai non possono più essere considerati come eccezionali ma stanno diventando sempre più la normalità. E non bastano certo gli annunci e i buoni propositi per risolverli. Dunque, bene le dichiarazioni di Bonaccini, ma ora passiamo ai fatti”.

Sulla questione interviene anche Brigida Miranda, capogruppo La tua Castel Guelfo al Circondario, che nelle settimane scorse aveva presentato al Circondario un ordine del giorno sul tema del dissesto idrogeologico approvato all’unanimità dall’Assemblea.

“Con quel documento assumevano tutti l’impegno di inviare una sollecitazione al presidente della Regione, criticando la mancata capacità in questi anni di inserire la difesa del suolo tra le priorità di governo – afferma Miranda -. In particolare si esprimevano forti dubbi rispetto a quelle operazioni di compensazione, una sorta di baratto che viene effettuato in mancanza di soldi per la manutenzione degli argini. Opere in cambio di materie prime. Ma queste operazioni non solo preoccupano perché sono suscettibili di saltare i passaggi trasparenti legati ai bandi pubblici, ma quando su di esse viene meno anche il controllo, poi si finisce come lungo il Sillaro, quando la ditta incaricata della pulizia del lungofiume tagliò indiscriminatamente anche gli alberi sani, senza che la Regione emettesse alcuna sanzione. Nei prossimi giorni sottoporrò ai sindaci e ai membri dell’Assemblea una bozza di documento da inviare alla giunta regionale per esprimere la posizione chiara e netta del Circondario Imolese su tali problemi”.