Quali conseguenze sull’inchiesta Photored a Imola?
Una sentenza della Cassazione potrebbe far calare il sipario (?) anche sulla recente indagine legata ai Photored a Imola e che ha coinvolto, a vario titolo, amministratori (tra cui sindaco e vicesindaco), ex dirigenti e alcuni ex assessori. La Cassazione ha infatti deciso che 3 secondi sono una durata sufficiente per il giallo al semaforo. Molti ricorsi, in questi anni, erano stati vinti anche per la durata del giallo che sarebbe stata troppo breve e numerose perizie avevano indicato invece in 8 secondi il tempo sufficiente per consentire all’automobilista di arrestare il veicolo in sicurezza.
Sul fronte dell’indagine imolese, i sindaci hanno sempre dichiarato che la durata della luce gialla era di 4/5 secondi ma c’è da dire che al vaglio della Magistratura c’è anche la circostanza di aver affidato il servizio di manutenzione e (forse) anche di controllo, a una società partecipata del Comune. Sotto la lente proprio la delibera con cui l’ex giunta imolese affidava il servizio ad Area Blu. (Guarda il Video di Rete Imola, intervista a Claudio Morini presidente dell’Associazione Forum)
Con la sentenza n.27348/2014, dunque, la Cassazione ha dato il via libera alla Circolare del Ministero dei Trasporti n. 67906/2007 che fissa a non meno di 3 secondi la durata della luce gialla per i semafori piazzati sulle strade italiane.
Inutile dire che si è scatenata una pioggia di polemiche sia da parte degli automobilisti che delle associazioni di consumatori. In primo luogo perché la sentenza non tiene minimamente conto dell’errore umano e poi perché i 3 secondi sarebbero riferiti solo ai veicoli “leggeri” e non ai mezzi pesanti, bus o autoarticolati per i quali il tempo di arresto completo è di almeno 4 secondi. Insomma, questa sentenza sembra essere sempre più una sorta di trappola legalizzata per gli automobilisti. (Guarda l’inchiesta de La Gabbia).