Nessuna novità sotto il cielo con la nomina di Manca alla vicepresidenza della Città metropolitana. Tutto già scritto secondo quell’asse Merola-Manca che ha la sola funzione di consegnare altre poltrone e mantenere lo status quo.
Ma il vero scandalo, la vera presa per i fondelli per i cittadini è la delega che Merola ha attribuito a Manca. La delega al Lavoro e allo Sviluppo economico? E per quali meriti? I progetti “Imola lavora” e “Circondario lavora” sono stati un vero fallimento, così come qualunque politica per salvare il mondo dell’occupazione.
Negli ultimi anni Imola, il Circondario hanno perso migliaia di posti di lavoro e proprio nel cuore rosso del mondo della cooperazione, dove tutti, dirigenti e amministratori, hanno sistematicamente e forse anche volontariamente chiuso gli occhi su quello che stava accadendo. Prima lo scandalo Terremerse, poi il fallimento di Cesi e 3Elle senza mai che un’informazione venisse consegnata alla città o ai consiglieri comunali, poi lo sberleffo delle quote sociali andate in fumo e dei dirigenti, responsabili di questi “crac”, prontamente ricollocati sempre nelle cooperative. E che dire poi di Poletti, il ministro che è fuggito davanti alla contestazione dei lavoratori e dei sindacati? Anche lì, anni di presidenza di Legacoop nazionale durante i quali il Ministro non ha mai visto e sentito nulla. Ma qui, si sa, peggio fai e più incarichi hai. E’ successo a Poletti che per i suoi meriti si ritrova Ministro e succede a Manca che per le sue encomiabili iniziative sul mondo del Lavoro viene promosso assessore della Città metropolitana. Questa è una vergogna, una vera vergogna. Ci auguriamo solo che il ricorso per il referendum venga vinto, che la Città di Imola possa esprimersi e che finalmente si tagli questo cordone forzato con una Bologna con la quale non abbiamo nulla a che vedere.
E poi, quale segnale si è dato nella Città metropolitana verso i piccoli Comuni? Perché non dare un assessorato a Baldazzi per tenere alta la voce dei piccoli? Ah già, probabilmente Merola non lo sa nemmeno dove sta la Vallata del Santerno. Questa Città metropolitana parte male, molto male. E non ci dimentichiamo che questa Vallata, tanto bistrattata, è quella che da sempre, con i fondi della montagna e dei territori svantaggiati, ha giustificato la nascita e il mantenimento del Nuovo Circondario con i suoi bilanci sempre in attivo e con i soldi che da sempre arrivano per le gestioni associate.
Simone Carapia, capogruppo FI Imola e Nuovo Circondario Imolese
Brigida Miranda, portavoce Comitato referendario imolese