IMOLA – Al museo San Domenico di Imola non c’è posto per i dipinti del famoso pittore imolese Tonino Dal Re. A renderlo noto, con un amaro sfogo su facebook è proprio il figlio dell’artista, Franco, anche lui pittore:
“Tanta gente mi chiede come mai non ci sono dipinti di mio padre, il pittore Tonino Dal Re. Naturalmente me lo chiedo pure io, poi mi consolo pensando che mancano pure altri pittori imolesi che io considero degni di più attenzioni, Gottarelli, Racagni, Dalmonte ed altri”, scrive Franco sul suo profilo social.
Franco Dal Re conferma che questa è una storia annosa che si protrae da tempo. “Quando era ancora in vita, mio padre chiese per quattro volte alla direttrice del museo di poter esporre, ma la risposta fu che al San Domenico si esponevano solo dipinti di artisti defunti. Allora mio padre mi disse: ci penserai tu quando io non ci sarò più”.
Ma non è andata esattamente così. Dal 2010, anno della morte di Tonino Dal Re, i suoi dipinti non hanno mai trovato collocazione al San Domenico. “Poco tempo fa la direttrice del San Domenico mi disse in maniera esplicita che mio padre non era all’altezza di quella prestigiosa galleria – spiega Franco -. Io mi chiedo con quale diritto e quale competenza lei possa fare certe dichiarazioni, quando lo stesso Vittorio Sgarbi lo ha voluto inserire nell’ultimo suo libro PORTO FRANCO, nel quale dice di avere inserito i pittori del ‘900 più meritevoli. Devo dunque pensare che uno dei due non sia all’altezza della loro competenza. Penso che anche l’assessorato alla Cultura del comune di Imola, nel momento in cui ha concesso la galleria, avrebbe potuto fare in modo che almeno i pittori Imolesi defunti fossero onorati con la loro presenza. In questa maniera, sono stati discriminati alcuni e favoriti altri. Tonino Dal Re ha sempre amato la sua Romagna, ha prodotto tantissimi dipinti che raccontano della civiltà contadina del passato, non poteva mancare in un evento che riguarda proprio la pittura figurativa della Romagna”.
Franco, che è sempre stato in contatto con gli assessori alla Cultura di Imola, prima Valter Galavotti e poi Monica Campagnoli, è adesso in attesa di un incontro con la neo assessora Elisabetta Marchetti. Nella speranza che finalmente i dipinti di suo padre vengano adeguatamente valorizzati nella sua Città di origine.
“Chiedo scusa per questo mio sfogo – conclude Franco su facebook -. Cerco in tutti i modi di fare conoscere mio padre in tutto il mondo tramite Internet e ciò riscuote molto consenso. Solo gli amministratori della sua città non lo prendono in considerazione. Ho chiesto un appuntamento con l’assessore alla cultura per parlare di questo fatto. Sono passati ormai due mesi, non mi è ancora stato concesso. Quando chiedo spiegazione, la segretaria riferisce che sono molto occupati ma prima o poi mi daranno l’appuntamento”.