Desta grande preoccupazione la vicenda occorsa al sindaco di San Lazzaro Isabella Conti che ha ricevuto pressioni e anche minacce a seguito della decisione da parte della giunta di bloccare la “colata” di Idice, un progetto di 582 alloggi che, approvato anni fa, oggi non è più attuale.
Tra le altre cause del blocco del progetto, anche il fallimento di Cesi, che avrebbe dovuto partecipare alla cordata di cooperative e che avrebbe dovuto versare la sua quota di fidejussione. Ma quello che in questa vicenda fa scalpore è l’inquietante clima di pressione, quasi sudditanza psicologica, cui anche le amministrazioni “poco compiacenti” si ritrovano a dover lavorare quando, in qualche modo, si va contro i poteri forti della cooperazione rossa. Come a farci intendere che qui chi “comanda” davvero sono le coop.
Già è sconvolgente di per sé il legame e l’intreccio politico/affaristico che si annida sistematicamente in qualunque appalto di grosse dimensioni (e ricordiamo che siamo ancora in attesa di risposte da parte del sindaco per quell’appalto da un milione di euro per le pulizie al CNS, il consorzio coinvolto nelle indagini di Roma… vicenda sulla quale anche il presidente del Consiglio Paola Lanzon, durante l’ultima seduta, ha chiesto che si prenda una posizione chiara); oggi siamo di fronte a una questione ancora più grave perché a essere minacciata è la stessa democrazia. Un sindaco, democraticamente eletto, oggi riceve pressioni nell’adempimento del suo programma elettorale scelto dai cittadini. Bene ha fatto il sindaco Conti a rivolgersi alla Procura dimostrando coraggio non solo nel dietrofront rispetto a quelle colate di cemento che noi, da sempre, osteggiamo, ma anche dando un segnale chiaro che è indispensabile riportare certe situazioni sul piano della legalità. Concetto che forse da qualche tempo è andato perso.
E come non andare con il pensiero al nostro Psc, che solo a Imola prevede la realizzazione di 3500 appartamenti nonostante le migliaia di abitazioni sfitte o invendute sul territorio? Cosa accadrebbe se a Imola l’amministrazione si opponesse a questi piani e si schierasse contro il potere rosso? Beh, queste “rivoluzioni” e queste azioni coraggiose siamo certi che qui non le vedremo mai, visto che tra intrecci tra mondo della cooperazione e politica ed “elargizioni” e “aiutini” date agli amici e agli alleati di coalizione, il sistema è ben saldo. Noi ci auguriamo che il nostro Psc, con la sua “colata” sul Santerno non trovi mai attuazione, ma si punti piuttosto alla riqualificazione soprattutto dal punto di vista energetico e si abbia il coraggio di dire basta al consumo di suolo, come a San Lazzaro ha avuto il coraggio di fare un Pd distante anni luce, nelle politiche urbanistiche, da quello imolese.
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola e Nuovo Circondario Imolese
***ANCHE LA REDAZIONE DI TUTTOIMOLA.IT ESPRIME MASSIMA SOLIDARIETA’ AL SINDACO DI SAN LAZZARO