Ragazzi di vallata accerchiati. I carabinieri li scortano a casa
“Sono una 24enne e mi piace trascorrere le serate con gli amici, mi piace ballare e mi piace stare in mezzo alla gente, così la sera di Natale l’ho passata, o meglio avrei voluto passarla, in una nota discoteca di Castel Bolognese.
Un locale vicino a casa, io abito in vallata del Santerno, dove si potrebbero passare piacevoli momenti di svago, ma il condizionale è d’obbligo, dato che da qualche tempo è sempre più difficile svagarsi e sempre più spesso si rischia di essere coinvolti in risse, pestaggi o nella migliore delle ipotesi di essere importunati, soprattutto noi donne, da vere e proprie bande di ragazzi, prevalentemente magrebini ma non solo, che sia all’interno che all’esterno la fanno da padroni con le loro bravate.
In particolare l’altra sera alcuni miei amici e amiche sono stati coinvolti in un diverbio per futili motivi innescato proprio da una di queste bande e sfociato in un tentativo di pestaggio da parte di questi personaggi. L’intervento della sicurezza ha evitato il peggio, ma il mio gruppo di amici, me compresa, ha dovuto essere scortato fino alle auto mentre quegli individui ci minacciavano al grido: – Da qui non uscirete vivi! -.
Quindi noi a casa e quei tizi invece lì a continuare le loro bravate! Ma non è finita, dato che non appena siamo arrivati a Imola e abbiamo pensato di fermarci a bere un caffè in un locale della periferia sulla strada di casa, siamo stati nuovamente raggiunti dalla banda (almeno 20 persone) che ci hanno minacciosamente accerchiato all’interno di quel bar. Solo l’intervento tempestivo dei Carabinieri, da me chiamati e che ringrazio, ha permesso a noi di andare a casa tranquilli, scortati per un tratto da una Gazzella.
Ora io mi chiedo come mai si debba correre il rischio che una serata tranquilla si possa trasformare in incubo, come mai la sicurezza di quel locale non selezioni all’entrata chi far entrare e chi no, dato che i personaggi che creano “casino” sono ben conosciuti da tutti e sono facilissimi da individuare.
Non è la prima volta che mi trovo coinvolta, mio malgrado, in situazioni simili e in passato, proprio in quel locale, nel tentativo di sedare gli animi, sono stata pestata al punto da dover andare al Pronto Soccorso con varie ferite e la mandibola slogata da un pugno, ma credo che in futuro eviterò assolutamente di entrare in locali da ballo che non assicurino la tranquillità e il divertimento permettendo a pochi di rovinare la serata a molti. È triste poi notare come si chieda a noi tolleranza e si propagandi l’integrazione quando non si è in grado di insegnare a questi ragazzi il rispetto delle più elementari regole di convivenza. Dobbiamo sentirci in colpa per essere italiani (o stranieri) che si comportano civilmente?”
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