La denuncia fatta dalla presidente della Fondazione Dozza Città D’Arte è di una gravità inaudita e non può passare sotto silenzio. Le strane donazioni fatte in questi anni dalla Fondazione anche per cose che nulla c’entravano con la promozione della cultura e fatture per cene e pernottamenti mettono in evidenza una gestione “allegra” delle risorse.
A questo punto qualcuno si deve muovere per portare queste problematiche all’attenzione delle Autorità preposte. Se la situazione oggi, come dichiara la Presidente Mingazzini, è in passivo è anche a causa di questa gestione poco oculata. Mi auguro quindi che i consiglieri comunali, di tutti i gruppi politici, del Comune di Dozza, vogliano chiarezza per evitare che altre situazioni analoghe possano ripetersi non solo nel piccolo borgo ma nel territorio dell’intero Circondario Imolese. Quando si fa una denuncia di questa portata e i cittadini vengono a conoscenza di questa che pare essere stata una gestione poco rassicurante, bisogna intervenire al fine di arrivare a conoscere al dettaglio tutto quello che è stato fatto e quello che doveva essere un mezzo per la promozione e il territorio di uno dei borghi più belli d’Italia.
C’è bisogno di trasparenza per capire gli effettivi importi eventualmente “dirottati” per scopi non propriamente culturali: quante iniziative si sarebbero potute sostenere con quelle risorse? E siccome qui è già partita la corsa allo scaricabarile, le solite frasi “non c’ero ancora io”, allora a chi vanno ricercate le responsabilità?
Ci auguriamo che anche il sindaco Manca, presidente del Circondario, ma già primo cittadino di Dozza, voglia intervenire e sollecitare un controllo anche su questa vicenda che oramai non riguarda solo uno dei Borghi più belli del Circondario e della Regione.
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola e del Nuovo Circondario Imolese