La mozione sul tema del dissesto idrogeologico e cultura della prevenzione, presentata dal gruppo “La tua Castel Guelfo” e approvata oggi dal Nuovo Circondario Imolese rappresenta un importante documento di impegno politico. Nessuna medaglia per l’approvazione all’unanimità, perché il messaggio che oggi passa è un’assunzione di responsabilità di tutta l’Assemblea del Circondario verso un tema troppo spesso ignorato dalla Regione.
Prendiamo atto dell’apertura di questa maggioranza che ha emendato solo in qualche punto la mozione che in sostanza rimane praticamente identica nella sua iniziale filosofia e mantiene quelle “critiche costruttive” alla Regione Emilia Romagna che saranno riportate in un apposito e successivo documento da inviare all’ente regionale. Il Nuovo Circondario, come recita la mozione, riconosce dunque che in questi anni c’è stata “una mancata capacità della Regione di inserire la cura e la difesa del territorio tra le sue priorità di governo” che in realtà è dettata da scelte specificamente politiche.
E’ importante che questa presa di posizione arrivi subito senza aspettare l’insediamento della giunta regionale e del presidente Bonaccini: perché le calamità non attendono certo la fine delle campagne elettorali, la nomina delle giunte o il varo dei programmi. Ci sono fatti oggettivi che dimostrano che per troppo tempo il problema del dissesto idrogeologico è stato ignorato, come se i fiumi fossero elementi statici di una bella cartolina. Significativo che la maggioranza abbia approvato il documento nella sua interezza, anche nelle parti nelle quali il gruppo “La tua Castel Guelfo” ha evidenziato dubbi e perplessità sia per quanto riguarda le modalità con cui è stato realizzato il guado a Casalfiumanese, sia per quel che concerne l’operazione di ringiovanimento del bosco del Sillaro con le sue spiacevoli conseguenze. Ci auguriamo che questo sia il punto di partenza per una riflessione culturale che porti al varo di politiche concrete che mettano al centro i territori con i loro fattori di criticità e pericolosità verso i quali la guardia non va più abbassata.
Brigida Miranda
capogruppo La tua Castel Guelfo, Nuovo Circondario Imolese
IL TESTO DELLA MOZIONE APPROVATA OGGI AL CIRCONDARIO
L’Assemblea del Nuovo Circondario Imolese
Premesso che:
- A seguito dell’alluvione del 20 settembre il ponte di via Macerato a Casalfiumanese ha subìto gravi danni;
- Il Comune di Casalfiumanese, in accordo con la Regione, ha optato per la realizzazione di un guado quale percorso alternativo per collegare alla via Maddalena le famiglie rimaste isolate;
- Il guado è stato realizzato dalla Cooperativa Trasporti di Imola che, a fronte della realizzazione dell’opera, riceverà quale contropartita 11mila 410 metri cubi di ghiaia (operazione di ‘compensazione’ gestita dal Servizio tecnico Bacino del Reno);
- Come dichiarato dal Servizio tecnico Bacino del Reno al quotidiano “Il Resto del Carlino”, l’opera intera avrebbe avuto un valore di circa 65mila euro;
- Tali operazioni, dato il loro carattere di urgenza, possono essere suscettibili di saltare le normali procedure quali la gara d’appalto pubblica per l’affidamento dei lavori così come appare difficile stabilire se la stessa operazione sia stata realmente vantaggiosa per l’ente pubblico;
Considerato che:
- Già nel gennaio 2013, sul territorio del Circondario imolese, in particolare tra Castel San Pietro Terme e Castel Guelfo, la Regione aveva disposto un’opera di ringiovanimento del bosco del Sillaro, sempre attraverso un’operazione di compensazione secondo la quale la ditta incaricata di tagliare alberi pericolanti e malati avrebbe ricevuto quale contropartita la stessa legna da rivendere poi alla centrale a biomasse di Argenta;
- In quel caso la procedura lasciava numerose perplessità non trattandosi di situazione di emergenza ma trattandosi invece di un’operazione pianificata da tempo;
- Dopo la segnalazione del Comitato “Salviamo il bosco del Sillaro”, il Servizio tecnico di bacino accertava che la ditta incaricata aveva tagliato molti più alberi del necessario e tra questi anche arbusti sani che non necessitavano di abbattimento;
- In quell’occasione emerse con tutta evidenza il limite di un’operazione di compensazione soggetta a scarsi controlli;
- Risulta a tutt’oggi che l’operato della ditta non sia stato nemmeno sanzionato, lanciando dunque il messaggio di una sostanziale ‘impunità’ nei confronti di chi provoca questi danni ambientali;
- Queste operazioni di compensazione sembrano diventare la prassi a fronte di stanziamenti di risorse economiche sempre più esigue per la prevenzione di disastri ambientali e, in particolare, per la pulizia degli argini e degli alvei dei corsi d’acqua;
IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA DEL NUOVO CIRCONDARIO IMOLESE
- A creare le condizioni per la redazione di un piano di difesa idraulica per il territorio dei 10 Comuni del Circondario imolese da sottoporre a finanziamento anche presso la Regione Emilia Romagna;
- Ad avviare un percorso condiviso tra Istituzioni per redigere un documento di impegno politico da inviare alla Regione Emilia Romagna che lanci il messaggio chiaro che l’ente “Nuovo Circondario Imolese” promuove la cultura della prevenzione rispetto al tema del dissesto idrogeologico e della difesa del suolo e che considera le operazioni di compensazione solo uno strumento cui ricorrere in via eccezionale, ma che non può essere considerato una prassi cui la Regione Emilia Romagna ricorre per la mancata capacità di inserire la cura e la difesa del territorio tra le sue priorità di governo.