di Brigida Miranda
Daniele Marchetti lo conosco dal 2009. Da quando era candidato consigliere comunale nella lista civica Vallata libera a Casalfiumanese. All’epoca valeva 11 preferenze. Però nel 2009 c’erano in contemporanea pure le provinciali e la Lega lo aveva messo nel collegio Imola-Borgo Tossignano. I famosi collegi uninominali dove al fianco del simbolo c’era un solo nome, quello del candidato indicato dal partito. Una democrazia da paura. Però Daniele stava in quel collegio. Tanto mi ci hanno messo da riempitivo, non ci voleva andare nessuno…
Oh, me lo ricordo come se fosse ieri. Boom della Lega nella Vallata del Santerno. A Borgo Tossignano 13%. Per la prima volta i leghisti superano gli extracomunitari che erano il 12%. E’ lì che per la prima volta la fortuna ha baciato Daniele. Eletto in Provincia. No, in realtà c’era stato pure il ricorso di Alessandro Marzocchi, quindi all’inizio in Provincia c’era andato lui. Poi però Lucia Borgonzoni si è dimessa ed è rimasta in Consiglio comunale a Bologna e Daniele è entrato lo stesso nel consiglio provinciale dove si è fatto tipo tre anni. La Lega è quel partito che negli ultimi anni ha raggiunto il picco di visibilità quando Marzocchi ha regalato un paio di mutande al sindaco di Castel San Pietro, Sara Brunori, con la scritta “fammi una Lega”… Una bufera mediatica incredibile… Si sono dovuti scusare tutti quanti con le femministe del Pd. Siete volgari, offensivi, sessisti… Il caso arriva direttamente al Ministro Maroni… che poveretto, mentre in tutta Italia cercava di far arrestare una cinquantina di latitanti ha dovuto esaminare pure il fascicolo “mutande da Castello”… Ne hanno parlato per giorni… ma fatevela una risata ogni tanto voi del Pd, un paio di mutande che sarà mai…
Però riconosco che Daniele, per il partito, c’è sempre stato. Lui con i volantini è ovunque. E i volantini sono sempre diversi, non è che sono quelli che ogni tanto uno ricicla perché i problemi sono sempre gli stessi. L’attività politica di Daniele ruota attorno a quattro punti principali di Imola: la stazione, dove ci sono le prostitute, il retro della stazione dove le prostitute consumano, via Aspromonte dove ci sono i trans e gli scambisti e via Callegherie dove gli extracomunitari ogni tanto danno qualche problema. I comunicati di Daniele cominciano più o meno così: “stamattina in stazione sono stato avvicinato da una prostituta…” Oh, Daniele, ma com’è che le prostitute ti fermano sempre?

E così, sensibile al tema, si è messo a fare i banchetti per riaprire le case chiuse. Scommetto che hai fatto firmare pure le prostitute. Come quando te e tutti i tuoi amici della Lega, compreso Marco Casalini, ve ne andavate in giro per il mercato di Imola con i cartelloni “boicotta i giocattoli cinesi” e vi siete fatti la foto alla bancarella con la cinese tutta contenta che non aveva capito un tubo… Oh, per me questa resta la foto del secolo!
Ogni tanto i leghisti fanno piccole trasferte, davanti all’ospedale, al casello autostradale, a via Marconi dove ci sono le antenne, a Milano, a Pontida… ma loro si muovono sempre in branco. E devono essere riconoscibili. Tutti col fazzoletto verde. Se vanno al mare, tutti col costume verde. Cioè, vi siete messi il fazzoletto verde pure per andare davanti al campo Rom di via Erbosa e siete passati davanti ai compagni dei centri sociali! Ma siete matti? Ma vi siete fumati il cervello? Marco Casalini, se mi dici la prossima volta “vai tranquilla che vieni in macchina con noi” ti lincio. Io mi sono proprio cagata addosso…. Meno male che avevo il tesserino da giornalista e ho fatto finta di non conoscervi (gne gne gne)… Vabbè vi perdono … perché, vedete, i leghisti sembrano razzisti ma in realtà sono veramente tolleranti. Per esempio hanno smesso di chiamarmi “terrona” perché vengo da Napoli, adesso per loro sono “diversamente padana”.

Mi hanno pure invitato una volta a fare la giuria di Miss Padania a Bologna. Mi hanno messo al fianco del Trota. Però ho evitato di aprire bocca per non tradire il mio accento terrone. Ero ancora un po’ prevenuta. Vedete, in realtà la razzista sono io.
In questi anni la Lega ha fatto fuori, politicamente parlando, un sacco di personaggi che svolazzavano di qua e di là per i partiti … adesso, così, su due piedi, me ne vengono in mente tre: Armando Manocchia, Franco Benedetti e Claudio Rossi. Ovviamente, con tutte queste espulsioni, ogni tanto fanno pure la ca…ata di lasciare fuori gente come Manes Bernardini che rischia di diventare sindaco di Bologna… (scusate non potevo sorvolare, non posso essere proprio buona buona solo perché siete miei amici…)
E finalmente pure la Lega si è decisa a fare Daniele segretario di Imola. Perché non era rimasto più nessuno… (dai scherzo, lo sapete che vi voglio bene…)… Cioè, la Lega proprio ti valorizza. Non come altri partiti tipo il Pd con il capogruppo Marcello Tarozzi che non l’hanno mai proposto nemmeno che ne so, per un assessorato piccolo piccolo, per fare le primarie da qualche parte, in Provincia, in Regione… O come Forza Italia che a Simone Carapia ogni volta lo intortano dicendo “dai la prossima volta tocca a te, ora bisogna che fai un passo indietro”…
Daniele sta lì, buono buono, da una vita. Ha proprio afferrato lo spirito della Lega. La Lega Nord è come il Napoli. Non è che se la squadra va in serie B la tradisci e la abbandoni. Stai lì fiducioso, in attesa che vada in serie A. E vai pure a fare il tifo allo stadio. Sì la Lega è una grande famiglia, come il Napoli SSC …oh, però questo paragone a Salvini glielo riferite, così lo usa quando va a Napoli per la campagna elettorale al Sud… però voglio il copyright! (E così i napoletani si dimenticano di quando Salvini diceva che puzzano…)
Daniele la Lega lo ha candidato pure a sindaco di Imola, in uno dei momenti di massima sfiga per il partito. Scandali, diamanti, mutande verdi, lauree in Albania, Maroni che voleva fare fuori (politicamente) Bossi e il Trota e non sapeva come fare… però Daniele c’era, lui stava sempre lì, mai un cedimento, mai una volta che avesse detto “ma in che partito di m…a sono capitato”… E lui, zitto zitto, si è preso nel 2013 l’1,4%, 415 voti… Cioè, l’elettorato leghista lo vedi subito, è proprio un elettorato affezionato, talmente affezionato che può passare dall’1,4% al 16,74% pari a 3378 voti in un attimo. E così, a queste regionali, Daniele Marchetti, 1621 preferenze in tutta la Circoscrizione di Bologna, fa ciao ciao e se ne va in Regione. Pure se c’è gente che si è sbattuta a prendere 3mila preferenze ed è rimasto fuori. Va così… c’est la vie. Quando è il partito a ‘tirare’ le persone e non il contrario. Chi ha orecchi per intendere, intenda. E pensare che Daniele era partito da 11 preferenze a Casale. Salvini, che il Trota ti benedica. Da cassaintegrato a consigliere regionale, mi pare proprio un bel regalo di Natale sotto l’albero.
Daniele Marchetti è uno di quelli che se il treno della vita passa una volta, lui lo ha preso già due volte. Sarà che sta sempre in stazione a volantinare e ha imparato gli orari precisi, pure i ritardi e le coincidenze. Dove ci vuole la botta di culo, lui c’è. Daniele, ricordati di noi comuni mortali quando sarai ai piani alti della Regione.

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