di Brigida Miranda
Io amo i consiglieri grillini di Imola, davvero. Sono proprio simpatici. E’ gente normalissima, alla mano. C’è Claudia Resta che porta sempre i biscottini a tutti durante i Consigli comunali. Perché un Consiglio dura cinque ore, bisogna pur nutrirsi. Daniele Baraccani porta le liquirizie. Le offre pure a quelli del Pd. I Consigli comunali a Imola sono così, arrivi a una certa ora del Consiglio che è tutto “a tarallucci e vino”. I consiglieri grillini sono buoni per natura. Non sono politici. Non sono professionisti. E non sono professionisti della politica. Fanno tutti lavori normali, l’insegnante, l’operaio, l’impiegata al Caf… poi c’è il capogruppo Claudio Frati che non ho capito bene che lavoro faccia, però ha dichiarato 4mila euro, quindi niente a che fare con la casta dell’assessore Cantelli che ha un reddito che supera i 100mila euro. Grillini, gente normale. Non siamo un partito, non siamo una casta. Siamo cittadini, punto e basta.
Poi ci sono gli attivisti, quelli che sono da querela ogni volta che parlano. Quelli che sono da denuncia ogni volta che postano un revolver per ammazzare quelli del Pd. Quelli che vengono dalla sinistra anarchica ma sono coerenti perché stanno dentro al Movimento. Perché non sono politici. Vuoi mai che mi metta a fare politica. Mi candido solo per servizio, non per essere eletto. Perché non sono politico. E non voglio la poltrona da 9 euro lordi a seduta. Perché io non sono la casta.
Sento che mi sta sfuggendo qualcosa… cioè, proprio la percezione della realtà.
Comunque i grillini sono proprio forti. Sono dentro a un Movimento dall’elettorato indefinibile. Se arriva Grillo col camper consensi alle stelle. Altrimenti ti accontenti del 13%. Hanno preso a Imola il 20% alla prima loro apparizione… voglio dire, più di 6mila voti a Imola, alle ultime amministrative, sono una roba incredibile. Deve essere stato l’effetto di quella frase pronunciata dal candidato sindaco Claudio Frati al termine dello spettacolo di Grillo che suonava grosso modo così: “I politici sono come i pannolini, quando puzzano bisogna cambiarli”. 20% quasi secco. Alle europee di maggio l’elettorato pare miracolosamente consolidato, 18.80%, 6775 voti. Oh, sono pure aumentati. Andiamo forte raga. Alle regionali mantengono comunque il 16,85%. Però i votanti stavolta sono solo 3399. Sarà l’astensionismo. Però com’è che Grillo ha detto che l’astensionismo non ha toccato il Movimento? No, sarà che una parte è passata alla Lega. Non abbiamo più il voto di protesta. Salvini ci ha fatto il mazzo… No, non può essere proprio così. Oh ragazzi, bona…. Ringraziamo tutti su facebook, in rete, sul blog, e buonanotte.
Però sono fondamentalmente buoni. Sono così buoni che alla prima seduta di Consiglio si sono astenuti sulle linee di programma del Pd. Sì, perché sono buoni. Votare contro era troppo da cattivi, magari ci asteniamo, così, sulla fiducia. Perché il Pd di Daniele Manca, quello che ha fatto una coalizione dalla sinistra estrema a Comunione e Liberazione, ci ha passato un paio di emendamenti. Dai ci asteniamo, diamo il segnale che vogliamo collaborare, che non siamo come quel cattivone di Beppe.
Sono talmente buoni che pensano che tutti siano come loro. Anche le s.p.a. come Hera. E allora, in piena campagna elettorale, hanno preso carta e penna e scritto la letterina che, in sostanza diceva così: “cara Hera, tu che sei quella che gestisce in monopolio Teleriscaldamento, acqua e rifiuti, quella che è andata su Report per le scorie tossiche sotto Bologna, siccome saremmo in campagna elettorale, vorremmo visitare la discarica. Verremmo una di queste domeniche, tipo che ne so, quella prima delle elezioni. Ci presentiamo con 150 persone incazzate e anche tre o quattro parlamentari e tutti i giornalisti. Facciamo giusto un giretto e nel frattempo preleviamo un po’ di percolato, quello che noi diciamo che non dovrebbe fuoriuscire. Poi ce lo portiamo a casa e lo facciamo analizzare così verifichiamo se ci sono ipotesi di reato ambientale. Già che ci siamo vogliamo pure visionare i registri dei camion che arrivano e prendiamo pure i numeri di targa così vediamo se hanno l’autorizzazione. Perché siccome noi siamo buoni e tu sei una s.p.a. al servizio del cittadino, siamo certi che ci verremo incontro”. Mi meraviglio che Hera non li abbia aspettati con i cancelli aperti.
Quindi, la domenica prima delle elezioni, andiamo tutti in gita alla discarica, poi giù a Imola per il comizio in piazza Gramsci. Però prima, aspetta, faccio due foto a quello sfigato di Simone Carapia che urla da solo col megafono. Tipo quella che abbiamo fatto a Daniele Manca il giorno dell’alluvione mentre coordinava i lavori con la Protezione civile. Però il sindaco aveva le mani in tasca, possiamo dire che non stava facendo niente. Così la mettiamo a confronto con quella di Claudio Frati che stava spalando il fango e il gioco è fatto. Perché in queste cose d’effetto siamo bravi. E le foto diventano subito virali. Cioè, queste cose ‘tirano’, portano voti. (Oddio, ma com’è che allora ne abbiamo persi per strada 3376?)
Non stiamo postando abbastanza foto su facebook. Ho postato pure quella di Alice Sieli, quella del Pd che è incompatibile perché prende 600 euro al mese da Cà Vaina, gestita da Seacoop che prende i soldi dal Comune dove la Sieli è consigliera come noi, a 27 euro a gettone. Sì, è incompatibile, scusate. Lei è incompatibile. Mica il Chirurgo Linguerri, 650 preferenze, che sta aspettando un posto da primario e nel frattempo è presidente della Commissione sanità. No, la Sieli è INCOMPATIBILE. Si deve dimettere. Esposto alla Corte dei Conti. Non è che nel frattempo mi informo un attimo sull’esposto della villetta Vassura Baroncini? Si sa qualcosa? Boh.
No ragazzi, come ve lo devo dire, dobbiamo postare le foto! Siamo in campagna elettorale! Ecco sì, postiamola questa foto di Simone Carapia su Facebook e facciamo vedere quante persone ci sono al nostro comizio e quante da Forza Italia. Mica precisiamo che le persone al nostro comizio le abbiamo contattate e sono tutti attivisti. E che c’è pure Paola Taverna, una delle parlamentari più seguite. Sì, una cattiveria a Forza Italia la vogliamo proprio fare. Non possiamo essere sempre buoni. Con Hera sì, siamo buoni. Non ci saremmo mai sognati di fare un’azione illegale, tipo andare a prendere il percolato di notte. Però Forza Italia, che sta all’opposizione come noi, una bella cattiveria gratuita se la merita proprio. Così. Perché siamo il popolo degli onesti. E siamo cittadini. E non siamo politici.