BOLOGNA – “In linea con le politiche aziendali di costante attenzione rispetto alle tematiche sulla sicurezza e trasparenza, Hera ritiene opportuno assicurare che l’area della sede di Bologna di Viale Berti Pichat è pienamente a norma e costantemente monitorata, di concerto con le autorità competenti, sia per tutto quello che riguarda il profilo della salute e sicurezza delle persone che lavorano e transitano nell’area sia per quanto riguarda la qualità dell’ambiente per tutti i cittadini”. Lo scrive in una nota il gruppo Hera.
Inoltre, prosegue la nota, “non vi è alcun problema relativamente alla falda acquifera ad uso potabile”. La qualità dell’acqua, assicura il Gruppo, è analizzata quotidianamente con oltre 91.500 analisi nella Provincia di Bologna nel 2013, di cui oltre 5.000 nel solo Comune di Bologna. “Non è fatto nuovo – continua Hera, tornando alla questione della sede – che l’area sia contaminata. L’inquinamento del sottosuolo di viale Berti Pichat, rilevato e notificato anni fa in alcune parti dell’area aziendale, risale principalmente alla lavorazione del carbon coke che vi è stata svolta dalla fine del 1800 agli anni ’60. Hera, subentrata successivamente nella proprietà dell’area di Viale Berti Pichat, pur non essendo il soggetto responsabile dell’inquinamento, si è fatta carico di risanare a suo completo onere le porzioni di sito inquinate, identificandone tipologia ed estensione, e individuando gli interventi più appropriati per il suo completo risanamento ambientale”. A partire dal 2003 “sono stati eseguiti, sull’intera area, 179 sondaggi a diverse profondità; 10 trincee di larghezza 50 centimetri e lunghezza variabile da 2 a 20 metri; 11 scavi da 100 x 200 centimetri. In tema di monitoraggio delle acque sotterranee, sempre dal 2003, “sono stati realizzati 61 piezometri, inclusi i nove attualmente fuori dal perimetro del comparto di proprietà”. Sono inoltre state redatte analisi di rischio sanitario-ambientale sull’intera area “che hanno confermato la compatibilità all’uso degli immobili oggi utilizzati”. L’azienda, conclude la nota, “ha quindi sempre operato nel pieno e completo rispetto della normativa, a tutela dei lavoratori e dei cittadini, e sotto la vigilanza degli enti di controllo. Ritiene quindi estremamente grave generare una situazione di allarme che non ha alcun fondamento nella realtà dei fatti. Per questo, anche a valle delle notizie riportate dagli organi di informazione, si tutelerà in tutte le sedi competenti”.
Fonte: Ansa