Fonte foto: Radio Romania International
Domenica 16 novembre si terranno in Romania le elezioni presidenziali che vedranno la sfida tra due candidati, Victor Ponta di area di centrosinistra e Klaus Johannis legato al centrodestra.
Renzi è volato a Bucarest per sostenere proprio il candidato della sinistra romena che rappresenta il partito più corrotto del Paese, il Partito Social Democratico, con ben 38 esponenti di base arrestati o indagati per corruzione. Proprio nel periodo in cui questo partito era al governo della Romania si è registrata la più grossa migrazione romena verso l’Italia e non a caso la stragrande maggioranza dei romeni che si trovano in Italia e in generale all’estero ha votato contro il candidato Ponta, nel primo scrutinio tenutosi lo scorso 2 novembre.
Consapevole dell’avversione dei romeni residenti all’estero, avversione confermata anche dall’esito della prima votazione, il partito di Ponta – che controlla le istituzioni coinvolte nel processo elettivo – è riuscito a creare scompiglio e disagi ai cittadini romeni, con grandi file davanti alle ambasciate romene o ai consolati sparsi per le diverse città europee, pretendendo dagli elettori romeni una dichiarazione su propria responsabilità di non aver votato più volte. Tutto questo dopo che è stato lo stesso partito di Victor Ponta a rendersi protagonista di brogli elettorali nel 2012, quando si registrarono “strani” afflussi di turisti e presenza al voto anche di persone decedute.
Ponta è sempre stato in aperto conflitto con il presidente uscente Basescu: quest’ultimo, nel 2012, si oppose al tentativo di screditare lo Stato e soprattutto la giustizia romena che aveva fatto finire in carcere numerosi esponenti del Partito Social Democratico (tra cui anche l’ex primo ministro Adrian Nastase, mentore di Ponta, accusato di abuso di ufficio e traffico di influenza illecita).
Quando nel 2012 Ponta riuscì a ottenere la sospensione del presidente Basescu durante una votazione in Parlamento, il successivo referendum del 29 luglio non venne convalidato per insufficiente partecipazione e Basescu riottenne le sue funzioni di Capo di Stato.
Precisazioni doverose alla vigilia di queste elezioni presidenziali romene, visto che del viaggio a Bucarest di Matteo Renzi nessuno ha davvero parlato.
Ponta, appoggiato proprio da Renzi, è in realtà il candidato più inviso ai romeni residenti all’estero e dunque anche in Italia, ma il premier italiano si è preso la briga di volare addirittura a Bucarest, probabilmente senza nemmeno informarsi sulla reale storia politica della Romania. Renzi ha rilasciato pure un’intervista all’emittente Antenna 3, percepita in Romania coma la televisione “di regime” del Paese, con il suo proprietario l’ex senatore Dan Voiculescu attualmente in carcere per essere stato riconosciuto colpevole di riciclaggio di denaro nel quadro della privatizzazione dell’Istituto di ricerche alimentari. I danni per il ministero dell’agricoltura sono stimati in 60 milioni di euro.
Forse a Renzi sarebbe bastato dare un’occhiata ai risultati dello scrutinio dello scorso 2 novembre: dell’oltre un milione di romeni presenti sul territorio italiano, solo 35.285 sono riusciti a votare nonostante gli impedimenti della burocrazia. Di questi, 16.054 hanno votato per il candidato di centrodestra Johannis sostenuto anche da Angela Merkel e solo 6107 per Victor Ponta appoggiato da Matteo Renzi. Come voteranno i romeni con cittadinanza italiana alle prossime elezioni regionali del 23 novembre?
(Brigida Miranda – Georgel Babiuc)