Qualche domanda dovremo pur farcela e soprattutto qualche risposta deve essere data da chi ha il potere ed il dovere di darla.
L’ordinanza di chiusura della discoteca del Parco Acque minerali perché fa troppo rumore è assolutamente priva di senso logico. Si sorvola sulla banale considerazione che una discoteca ha le sue modalità di funzionamento e chi ne ha concesso l’agibilità ben doveva sapere a cosa dava il permesso non certamente ad un concerto per violini e pianoforte.
La multa (180 euro) ad un bar del quartiere Campanella reo di avere esposto un cartello fuori dal locale per informare della apertura domenicale. Niente ovviamente per lo schiamazzo continuativo che proviene dal vicino centro sociale.
Un agricoltore della vallata pesantemente multato (oltre 250 euro) per non avere raccolto la legna dal suo bosco entro la data stabilita senza tenere in minima considerazione la praticabilità dei sentieri in questo piovoso periodo che di fatto ha impedito il regolare transito per l’operazione di pulizia.
L’autodromo sempre più al centro di polemiche che troppo spesso scordano che questa struttura è per vocazione nata per eventi motoristici.
E ancora, polemiche sulle antenne della telefonia mobile che giustamente preoccupano i cittadini anche se gli stessi non sembrano disponibili a rinunciare all’uso delle moderne tecnologie di comunicazione.
Poi la discarica dei rifiuti che qualcuno vorrebbe chiusa mentre sarebbe più ragionevole ipotizzare soluzioni per rendere questa struttura redditizia per la collettività assai più di quanto avviene oggi. Sperare in un mondo a rifiuti zero è da gente idealista, avulsa dalla realtà, priva di ogni ragionevole possibilità di realizzazione.
C’è qualcosa che non va evidentemente.
Vogliamo che l’economia riprenda vigore o ci interessa piuttosto fare rispettare le regole anche le più strampalate senza fare il corretto uso del buon senso?
A me pare che certi organismi preposti ai controlli troppo spesso procedano nella loro attività col semplice e rigoroso rispetto delle regole senza minimamente cercare di capire le ragioni di certi comportamenti. Usare il sano buon senso potrebbe aiutare tutti a trovare le soluzioni adeguate alla soluzione di ogni possibile contenzioso volto a permettere agli operatori economici della città di dare impulso alla loro attività senza stravolgere ne ignorare le disposizioni codificate dalla istituzione.
Ne gioverebbe la città.
Alessandro Mirri
Imola 28 ottobre 2014