BOLOGNA – In apparenza erano centri massaggi, ma in realta’ coprivano un fitto giro di prostituzione. Stamane i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna hanno messo agli arresti domiciliari tre cinesi residenti a Bologna, due coniugi 42enni, Dayou Liao e Meilan Fang, e una 32enne, Lijuan Chen, coniugata con un altro cinese 42enne, Xiangming Wang, destinatario di analoga misura restrittiva ma non ancora individuato. I quattro sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Letizio Magliaro su richiesta del pm Massimiliano Rossi. L’indagine, denominata “Fior di Loto”, ha inizio due anni fa, quando i Carabinieri vengono a conoscenza che in alcuni centri benessere del capoluogo emiliano vi erano delle massaggiatrici cinesi disposte a prostituirsi dietro compenso. In breve tempo, viene individuato il Centro Benessere “Papavero”, in via Emilia Levante e gestito da Liao. I primi accertamenti confermano che nel centro indicato vengono svolte anche attivita’ di natura sessuale da parte delle donne che vi lavorano come massaggiatrici. E viene individuato un altro centro benessere, il “Sirena” in via Domodossola, coinvolto nello stesso giro e gestito da Chen. Di fatto, i due centri sono riconducibili ad un unico capo, Wang, che per la gestione del Centro Benessere Sirena si avvale della stretta collaborazione della moglie Chen che oltre ad essere stata definita la centralinista del centro (per via della sua padronanza della lingua italiana), svolge anche mansioni di coordinamento della manovalanza delle massaggiatrici da un centro all’altro.
La gestione del Centro Benessere Papavero, invece, viene affidata a Liao con l’aiuto della moglie Fang, che si occupa anche dell’indottrinamento e del controllo delle giovani donne, operanti apparentemente come semplici massaggiatrici. La suddivisione dei compiti, che prevedeva l’apertura degli esercizi commerciali, la gestione delle attivita’ delle ragazze, il prelievo dei compensi da parte delle medesime, la amministrazione delle somme di denaro ricevute, risulta strutturata all’interno di un disegno criminoso che conferma un impianto di stabile collaborazione tra gli indagati, tutti incensurati e provenienti da Fujian, una provincia situata a Sud-Est lungo la costa della Cina. (FONTE: DIRE)
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