All’appello si uniscono anche due consiglieri regionali renziani, Damiano Zoffoli e Beppe Pagani, molto vicini a Matteo Richetti. “Ovviamente – scrive ironico il primo sul suo profilo – se ci sara’ un candidato unico non si faranno le primarie. Ovviamente… Ma le primarie non servono proprio per selezionare il candidato unico? #coraggio”. Anche per Pagani le “primarie vanno fatte”. “Siamo una delle Regioni piu’ importanti d’Italia e non possiamo permetterci che il candidato della coalizione di centrosinistra, la maggioranza degli elettori, sia scelto da una stretta cerchia di persone”, scrive il renziano di Reggio Emilia. “Abbiamo organizzato primarie il 30 dicembre, possiamo organizzarle anche questa volta; aperte, libere e piu’ partecipate possibile. Il confronto non deve farci paura, anzi, dobbiamo incoraggiarlo”. E nel frattempo il fronte si allarga: anche un cuperliano di ferro come Stefano Fassina su Twitter manda a dire che e’ il caso di fare le primarie, rispondendo a Benedetto Zacchiroli: “Primarie per presidente Emilia utili. Ok a Zac”.
Primarie “entro settembre”. Sfruttando anche la festa nazionale dell’Unita’ di Bologna “come momento di confronto tra i candidati, che cosi’ risparmiamo anche”. Dopo Benedetta Renzi e Matteo Richetti, il partito delle primarie per la scelta del candidato del dopo Errani spara un’altra cannonata contro l’opzione della scelta “unitaria”- e dunque senza gazebo- gradita a Paolo Calvano, alla capogruppo in Regione Anna Pariani e al segretario regionale Stefano Bonaccini. A parlare e’ la deputata bolognese Sandra Zampa, storica portavoce di Romano Prodi e vicepresidente dell’assemblea nazionale Pd. “Ci siamo presi un impegno con gli elettori a scegliere sempre i nostri candidati con le primarie- spiega Zampa, interpellata dalla ‘Dire’- e credo che i nostri elettori si attendano che onoriamo questo impegno. Io ritengo ci sia la possibilita’ di farlo”. I tempi sono importanti, Zampa. “Da meta’ settembre in poi la possibilita’ di fare le primarie c’e’, diciamo che potrebbero essere fatte entro quel mese- risponde la deputata prodiana- alla festa dell’Unita’ potremo ospitare i confronti, cosi’ possiamo anche risparmiare qualcosa. Sono certa che il partito comprenda la delicatezza del momento e la necessita’ di essere coerenti col progetto avviato. Tanto piu’ in una situazione di evidente difficolta’ non ci deve essere la spinta a cancellare le regole che ci siamo dati”.
Con la condanna del governatore Vasco Errani, “il modello istituzionale emiliano sta venendo a galla in tutti i suoi intrecci economico-politico-affaristico-clientelari, che sempre piu’ spesso sconfessano le tanto sbandierate legalita’ e pulizia morale di cui si sono vantati fino ad oggi”. A dirlo e’ il sindacato di base Usb, che in una nota sembra quasi soddisfatto per le dimissioni del presidente della Regione Emilia-Romagna. “Noi vogliamo e pretendiamo che tutto il malaffare e la malagestione nelle Istituzioni pubbliche venga alla luce”, afferma l’Usb. La vicenda Terremerse, in questo senso, “e’ una questione dai contorni molto poco chiari. Complici non ignari, secondo la sentenza, la direttrice del servizio legale regionale Filomena Terzini e lo stesso direttore all’Agricoltura, Valtiero Mazzotti, che per giustificare l’operato del presidentissimo prepararono una memoria difensiva definita poi dalla procura come falso ideologico”. Ma “come sempre in Regione- aggiunge il sindacato- il ‘cerino in mano’ rimane a un collaboratore regionale, il quale ha invece una condanna per truffa aggravata”. Dalla sentenza, Usb parte poi per dire che “non ci piace come una parte dei cosiddetti poteri forti, in particolare quelli finanziari, cerchino di utilizzare gli scandali per colpire i lavoratori pubblici e chiudere ulteriormente spazi di democrazia nei luoghi di lavoro e sul piano della rappresentanza politica. Per questo motivo Usb non si schiera a fianco di chi alimenta il sistema corruttivo e clientelare e nemmeno fra le fila dei tifosi della Guardia di Finanza, ne’ dei poteri economici che hanno prodotto questa crisi economico-sociale senza fine, ma continua a svolgere la propria funzione di difesa dei diritti dei lavoratori, con le mani libere, senza se e senza ma”. (FONTE: Dire)