IMOLA – Il piano antenne continua a far discutere. Dopo una lunga gestazione, ieri in Consiglio è stato approvato il regolamento che dovrebbe servire a disciplinare le nuove installazioni di impianti elettromagnetici sul territorio. Ma c’è chi non ci vede chiaro. Come il Movimento 5 stelle che, da mesi, si batte per un piano antenne che sia realmente al servizio della salute dei cittadini. Il Comune aveva incaricato la Polab srl di Pisa, a fronte di un compenso di 40mila euro, di varare un piano adeguato per la Città di Imola. Ma secondo il Movimento, l’assessore Davide Tronconi, durante l’ultima commissione del 20 giugno, avrebbe “rimescolato le carte, modificando i documenti da tempo richiesti”. Tra questi, mancavano all’appello la documentazione sulla localizzazione degli impianti, le rilevazioni delle emissioni delle onde elettromagnetiche e una mappa delle possibili nuove installazioni. Documenti ottenuti solo a due giorni di distanza dal Consiglio comunale. Perché questo? Secondo il Movimento perché questi documenti parlano chiaro: “ci sono zone di Imola più esposte di altre, come nei dintorni di via Lasie dove sono attivi già cinque impianti, la zona di viale Marconi e viale Saffi dove un nuovo progetto vorrebbe aggiungere altri due gestori”. I consiglieri sono allora andati a verificare di persona la situazione, incaricando un loro esperto che ha confermato che addirittura in alcuni casi il campo elettromagnetico è di oltre i 10 voltmetro, quando il limite imposto per legge è di 6 v/m.
E non è tutto. “Il Regolamento antenne elaborato dalla stessa Polab è arrivato in commissione modificato più volte e nella sua ultima stesura, prevede di consentire in casi particolari ed eccezionali l’installazione di antenne non previste nella programmazione comunale e fuori dalla mappa delle localizzazioni decise. Un accorgimento questo che vanificherebbe la funzione del regolamento stesso che se così approvato definitivamente, consentirebbe alla Giunta di decidere discrezionalmente quali delle future installazioni siano da ritenere “caso particolare ed eccezionale. Ma non solo: il regolamento modificato che ci è stato consegnato in commissione non prevede neanche più la comunicazione all’ ARPA per l’installazione e la modifica di ponti radio con potenza singola antenna uguale o inferiore a 20 Watt, ma basterà una semplice autocertificazione”. (Brigida Miranda)