CASALFIUMANESE – “Il primo regalo della giunta Rivola, una sala giochi in pieno centro”. L’allarme lo lancia Manuel Caiconti, capogruppo di Vallata libera a Casalfiumanese che annuncia il triste “epilogo di questa vicenda, nonostante un regolamento che doveva arginare il proliferare delle sale slot nel territorio comunale, nonostante le campagne di prevenzione contro la ludopatia e la dipendenza da gioco d’azzardo, nonostante i proclami dell’ex Sindaco Poli”.
“Tutto è pronto in via Montanara – afferma Caiconti – nei locali posti tra una pizzeria e un bar, a pochi passi da due luoghi di culto (una chiesa e una moschea), a qualche decina di metri in linea d’aria da scuola materna ed elementare, la saracinesca tirata a lucido nasconde alla vista, ancora per poco, il devastante ammasso di macchine ruba-soldi e rovina-famiglie che tra qualche giorno, con un corollario di luci colorate e accattivanti, cominceranno il loro lavoro. E pensare che il modo per non permettere questo scempio ci sarebbe stato, le armi per contrastare quell’insediamento c’erano, ma non si sono volute usare per tempo, e ora è tardi. L’Ufficio Tecnico di Casalfiumanese, forse troppo preso da altro, non ha fatto nulla in fase di concessione delle autorizzazioni e ha nascosto la testa sotto la sabbia, al punto che non si era nemmeno accorto che, nonostante il regolamento lo vietasse, i lavori proseguivano”.
“Dopo la nostra denuncia di qualche mese fa – prosegue il capogruppo – fu tutto un rincorrersi di sopralluoghi e minacce di revoca dei permessi, ma gli avvocati della società, forti del silenzio assenso iniziale, hanno minacciato di portare in causa l’Amministrazione che così si è trovata di fronte ad un bivio: investire soldi pubblici in una causa lunga e dispendiosa e dall’incerta soluzione o scegliere la pilatesca linea dello struzzo”. Diversa la versione del sindaco Gisella Rivola, assessore alla Cultura del precedente mandato che oggi dichiara al Corriere Romagna: “L’Ufficio tecnico ha lavorato bene ma la disciplina non è più nostra. Come Comune non abbiamo autorizzato nulla. Da parte nostra c’è stato l’invio alla questura di Imola del nostro parere contrario che non è vincolante. Per il resto non sappiamo quando aprirà e cosa farà quell’attività”.
Permetteteci un commento amaro: se un sindaco non sa nemmeno cosa farà un’attività di imminente apertura sul suo territorio, c’è da stare poco sereni. (Brigida Miranda)