E così dopo le dichiarazioni pre elettorali dopo quasi un anno si ipotizza di fare partire l’ Agenzia per l’affitto presentata alla competente commissione quattro questa mattina.
Il Comune di Imola ipotizza di aderire alla Agenzia Metropolitana per l’affitto (AMA) associazione riconosciuta dalla Regione Emilia – Romagna che si pone l’obbiettivo di fare incontrare la domanda e l’offerta di alloggi in affitto proponendo un canone concordato come strumento redditizio, equo e vantaggioso sia per i proprietari che per gli inquilini.
Proponimento lodevole se visto alla luce del principio enunciato, molto meno se lo si affronta dal lato pratico.
Abbiamo stamane sollevato alcune obiezioni senza trovare convincente risposta.
Anzitutto da quel che traspare dalla scelta fatta su AMA del resto contenuta nella sua definizione pare scontata la scelta metropolitana del nostro territorio. Non ha minimamente sfiorato l’idea di cercare di fare nascere una agenzia per la casa facendo ricorso a realtà del territorio. Ci si giustifica che una siffatta agenzia esiste già senza aggiungere che la stessa è nata da pochissimo tempo ed ancora priva della esperienza operativa necessaria ad una attività semplice concettualmente ma assai complessa praticamente e senza la benché minima conoscenza della realtà imolese. Ciò che lascia interdetti è che presto si porterà in Consiglio Comunale la delibera istitutiva senza che ancora siano chiari i contenuti operativi dell’ Agenzia. Nulla si sa sui criteri di assegnazione degli alloggi, nulla in merito ai requisiti per l’assegnazione, non si conosce il censimento degli alloggi disponibili ne si conosce quale possa essere il gradimento dei proprietari degli alloggi stessi. Si ipotizza il ricorso ad affitti a canone concordato a valori inferiori del 15-18% rispetto a quelli di mercato senza avere verificato a quali soggetti pubblici e/o privati indirizzare questo progetto sorvolando sulle possibili obiezioni da parte dei proprietari di immobili sfitti esclusi dalla possibilità di partecipare trovandosi di conseguenza in una situazione di concorrenza sleale. Il bando è ancora da scrivere per il quale si ipotizza il prossimo mese di aprile mentre pare che la delibera andrà al voto consigliare molto presto senza che le obiezioni di cui sopra abbian trovato esauriente risposta.
Si ipotizza una assicurazione a premio particolarmente vantaggioso a carico degli inquilini senza indicare quale sia la Compagnia di assicurazione disposta a sobbarcarsi oneri di responsabilità civile e materiale e peggio senza indicare quale sia il soggetto amministrativo che si farà carico di integrare gli eventuali costi di polizza.
Insomma tutta una serie di domande per le quali sarebbe opportuno avere un chiarimento prima di passare dalle buone intenzioni ai fatti.
Il sospetto, non negato in commissione, è che questa operazione accanto al lodevole tentativo di fornire risposta al problema abitativo di chi si trova a metà tra il fare ricorso all’edilizia popolare alla quale per reddito non può accedere e all’edilizia di libero mercato, nasconda il proposito di aiutare in qualche modo una grossa cooperativa in grave difficoltà in quanto proprietaria di migliaia di alloggi sfitti.
Alessandro Mirri
Nuovo Centrodestra