Il comprensibile ottimismo del Sindaco Manca legato al contributo di CONAMI al bilancio del comune di Imola merita qualche osservazione. Vero che i milioni di euro che il consorzio gira annualmente permettono la chiusura del bilancio comunale altrimenti destinato a pesanti perdite con le conseguenti ricadute sui servizi. Altrettanto vero però che le risorse che il CONAMI potrà girare ai comuni non è illimitato. Basta leggere la relazione di bilancio del presidente Manara per cogliere tra le righe quei passaggi che non dovrebbero lasciare tranquilli. Parlo di 20 milioni di passivo che vedono coinvolte anche le riserve nella gestione 2013 dovuta principalmente ai dividenti consegnati ai Comuni consorziati proprio per fare fronte alle loro necessità di bilancio. Parlo delle preoccupanti osservazioni di Manara relative al fatto che le risorse distribuite non potranno essere comunque “superiori alla possibilità di produrre utili”.
Il comprensibile ottimismo del Sindaco Manca sulla previsione di utili del CONAMI sorvola sul fatto che i previsti buoni risultati del consorzio sono legati ai futuri investimenti che ricordo (sempre dalla relazione di bilancio del presidente Manara) sono legati “alle espansioni degli impianti a rete e all’acquisto di infrastrutture strategiche per i comuni consorziati, che il CON AMI per sua natura è chiamato ad effettuare e che hanno rendimenti positivi ma non tali da riuscire a coprire gli eventuali costi finanziari. Questo tipo di investimento deve necessariamente essere finanziato con il capitale proprio attraverso le risorse proprie autogenerate”. Proprio quelle risorse aggiungo io che la politica di sostegno ai bilanci dei comuni dove la parte del leone la fa proprio Imola, rischia di non potere essere mantenuta pena la progressiva perdita di equilibrio finaziario del bilancio CONAMI.
C’è poi una seconda categoria di investimento legata allo sfruttamento della leva finanziaria tipica degli investimenti azionari, finanziamenti questi che “può essere finanziata con capitale di terzi in quanto il rendimento deve essere maggiore del tasso di interesse richiesto dal prestatore”. Va qui rilevato che dovrebbe essere chiarito chi possa essere lo sprovveduto investitore che presta soldi a CONAMI ad un tasso inferire a quello che potrebbe lucrare direttamente sugli stessi investimenti previsti da CONAMI.
C’è infine un ulteriore aspetto che dovrebbe contenere anche se contemporaneamente ne fornisce la chiave di lettura il comprensibile ottimismo di Manca. Sempre da quel che si legge nella citata relazione di Manara, o sviluppo del CONAMI è funzione “dell’attesa aggiudicazione delle gare per la distribuzione del gas nei territori d’insediamento storico e da un ulteriore allargamento del perimetro storico”. Si parla di una aggiudicazione come se già fosse cosa certa sorvolando che questa dovrà necessariamente passare attraverso una gara pubblica a cui parteciperanno altri soggetti del settore oltre ad Hera, con CON AMI presente con ruolo di consulente tecnico tutt’altro che disinteressato dato che da Hera ricava gran parte dei suoi introiti. Sorge il malizioso sospetto che la gara sia il pro-forma giustificativo di accordi già presi pronti ad essere formalizzati da una gara “bidone” . Spero proprio di sbagliarmi.
Alessandro Mirri
Nuovo Centro Destra