Alla luce della recente modifica della destinazione d’uso di alcune aree verdi di proprietà comunale da parte del Consiglio Comunale, come cittadini ci poniamo le seguenti domande:
1. è vero che le aree verdi, al momento ancora di proprietà comunale, di Via Kolbe, Via Montericco e Via Zara, oggetto delle contestazioni dei cittadini e degli attriti all’interno della maggioranza, sono state espropriate ai legittimi proprietari a 1 € al mq per ragioni di pubblica utilità?
2. Se è vero: in quale anno è avvenuto tale esproprio? Come è stato motivato? Quale Sindaco ha firmato?
3. Se le aree sono state espropriate per motivi di pubblica utilità è legittimo che poi vengano vendute a privati per edificarle? Ci chiediamo: dove esattamente si configura la pubblica utilità?
I rappresentanti dei cittadini che siedono in Consiglio Comunale dovrebbero impegnarsi, tutti, per ottenere queste risposte. Per i cittadini e per se stessi.
Perché i programmi elettorali di tutti i gruppi prevedevano lo stop al consumo di suolo puntando tutto l’impegno amministrativo su ristrutturazioni, riqualificazione o rifacimento dell’esistente (non ultimo il centro storico e la ristrutturazione dei 140 alloggi comunali che sembrano essere così tanto inabitabili).
Tale scelta rimetterebbe in moto il settore dell’edilizia e del suo indotto ben di più della costruzione di case nuove perché a Imola le case nuove invendute o sfitte sono migliaia e sicuramente non aiuterà l’edilizia la costruzione di ulteriori alloggi che rimarrebbero sicuramente invenduti come gli altri, mettendo in difficoltà le ditte costruttrici e i loro dipendenti.
Anche da un punto di vista economico la scelta sembra priva di raziocinio perché produrrà un ulteriore eccesso di offerta con l’ovvia conseguenza di ridurre il valore degli appartamenti già esistenti e posseduti dagli imolesi. Una vera e propria nuova tassa occulta sui cittadini; un ulteriore impoverimento degli imolesi. L’intervento sull’esistente invece, oltre a produrre effetti positivi sul piano economico, consentirebbe in positivissima aggiunta, anche di prevenire danni enormi avviando interventi antisismici e di messa a norma degli edifici sia pubblici sia privati, nel rispetto del territorio e senza rischio d’impresa.
I Consiglieri di maggioranza dovrebbero anche interrogarsi sulla coerenza del loro voto a favore del cambio di uso dei terreni coi programmi coi quali si sono presentati a chiedere voti agli elettori. Ben venga il ravvedimento ex post di Fornace Viva, ma a questo devono seguire fatti concreti, cioè l’impegno affinché si blocchino i successivi passaggi burocratici che ancora devono sancire l’edificabilità delle aree in questione.
Non è vero che il Sindaco non ha sbagliato: questa volta ha sbagliato, eccome! E ammetterlo sarebbe indice di coraggio non di debolezza. Sarebbe anche ora che si smettesse di confonderci le idee (come ha fatto ieri il primo cittadino e, precedentemente, consiglieri di maggioranza) facendoci credere che ciò che il Comune incassa dalla vendita del patrimonio sarà utilizzato “per mantenere alto il livello dei servizi”: l’incasso dalla vendita del patrimonio può essere utilizzato solo per spese di investimento, non per il “livello dei servizi”. La chiarezza e la trasparenza, su questi argomenti così delicati e sentiti dalla popolazione, è d’obbligo.
Associazione politico-culturale
ImolaMigliore
per chiarimenti e info:
Marina Giambi 3287576003
Mario Zaccherini 3381547873
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