Oggi il Tar della Regione Emilia Romagna condanna la Cantina dei Colli Romagnoli a restituire alla Regione Emilia Romagna il contributo allora erogato di 1 milione di euro alla cooperativa di Terremerse, il cui Presidente era il fratello del Governatore Errani. Sarà quindi questo nuovo soggetto a farsi carico dei danni prodotti da Terremerse, cooperativa che non terminò nei tempi previsti la cantina in quel di Imola. Alla fine la morale di questa incredibile vicenda è che chi ha commesso una serie di errori e di omissioni va a casa sereno e tranquillo, mentre invece la società subentrante rischia di lasciarci le penne. In tutta questa storia, inoltre, non va dimenticato il ruolo del Comune di Imola sul quale è piombato il silenzio. Ricordiamo che, come Pdl, non abbiamo mai mollato la presa sulla vicenda e, con il compianto collega Adamo Longo, andammo a fondo di quei carteggi che dimostrarono che, una volta ottenuta l’approvazione per la variante (che ridimensionò di molto il progetto della cantina), il 23 maggio 2006, Giovanni Errani, presidente di Terremerse, dichiarò appena otto giorni dopo che i lavori erano ultimati. Il fatto, dunque, che adesso sia stato individuato il capro espiatorio nella Cantina dei Colli Romagnoli, non contribuisce a nostro avviso a fare luce su tutta la vicenda che ha visto coinvolto anche il Comune di Imola e che andrebbe approfondita. Vigileremo e, confidando nella giustizia, attenderemo l’esito del processo (che si terrà a marzo 2014) che vede imputato Giovanni Errani fratello del Presidente della Regione Emilia Romagna per truffa aggravata.
Simone Carapia – Capogruppo Pdl Imola
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