Con la ‘chimera’ dell’abbassamento dei prezzi, che pare il solito contentino, in realtà Hera sta cercando di mascherare quello che è stato il colossale ‘flop’ del teleriscaldamento. Avremmo voluto da parte della dirigenza Hera una rivisitazione totale delle politiche legate all’erogazione dei servizi acqua, gas, luce e teleriscaldamento sul nostro territorio dove la spa opera in regime praticamente di monopolio (e questo vale soprattutto per il Teleriscaldamento).
Si è chiesto a Hera, per esempio, perché a oggi nessuna industria ha ancora chiesto di allacciarsi al Tlr? Ferraresi sostiene che “il Tlr è nato per le utenze domestiche”. Bene, diciamo noi. Ma non doveva, il Tlr, essere molto più economico del metano? A oggi i dati a nostra disposizione, ricavabili da un semplice raffronto tra i costi unitari del metano e quelli del Tlr, dimostrano che il Tlr può arrivare a costare anche il 70-80% in più del metano anche ovviamente mettendo nel conto il costo e la manutenzione annuale delle caldaie tradizionali. Nel campo del Tlr Hera opera in regime di monopolio e sostanzialmente può deciderne il prezzo. Il Tlr è diventato un vero e proprio incubo per le famiglie e basterebbe una semplice indagine (che Hera potrebbe attivare con facilità) per sapere quante famiglie negli ultimi 2-3 anni hanno scelto di spegnere il Tlr e dotarsi di una stufa a pallet (soprattutto nel quartiere Pedagna).
Notizia girata nelle scorse settimane, poi, riguarda un condominio che, già allacciato al Tlr, ha scelto liberamente di recedere dal contratto e di installare una caldaia di ultima generazione. I residenti hanno infatti valutato che il costo della caldaia si sarebbe ammortizzato in 4-5 anni mentre il risparmio in bolletta dell’ordine del 30 e anche 40% si sarebbe visto subito. Precedente importante e che fa riflettere.
Viene da pensare che, siccome sulle utenze domestiche la domanda langue, Hera stia cercando l’aggancio nella zona industriale per motivare ulteriori investimenti senza i quali la società sarebbe costretta ad ammettere il flop. Tant’è che in questi anni, per giustificare la “grande” domanda di Tlr, Hera ha provveduto ad allacciare le case popolari, anche quegli edifici ad altissima dispersione di calore (vedi condominio di via Noiret). Ha davvero senso tutto questo? Sono davvero queste le politiche energetiche di un Comune che, tra le altre cose, non si è mai voluto dotare di un piano energetico? Ricordiamo benissimo le parole del presidente ConAmi in commissione, Stefano Manara, che affermò che, per diventare conveniente, il Tlr avrebbe dovuto triplicare le utenze. Ed è qui l’inghippo. Il Tlr, che fa godere Hera di regime fiscale agevolato, avrebbe dovuto essere immediatamente vantaggioso per i cittadini. Il vantaggio, invece, sembra vincolato addirittura al triplicarsi delle utenze, obiettivo che non sarà mai raggiunto se i costi continueranno a essere meno vantaggiosi del metano. Un cane che si morde la coda. Da Hera, a oggi, non cogliamo nessuna volontà di reale cambiamento ma solo l’ennesimo tentativo di gettare fumo negli occhi alla popolazione.
Un ultimo appunto: che Stefano Manara venga a promuovere in conferenza stampa i servizi erogati da Bryo (società della quale è stato – o è ancora? – amministratore delegato) è solo l’ennesima stortura cui la città di Imola ci ha da tempo abituati.
Simone Carapia
Alessandro Mirri
Consiglieri Pdl Imola