Anche quest’anno in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, la Cgil si mobilita in tutta Italia per promuovere, partecipare e aderire ad iniziative volte a fermare la cultura della violenza.
“Viva le donne” è lo slogan del manifesto affisso quest’anno nelle città e nei luoghi di lavoro pubblici e privati, e dà seguito alla campagna avviata lo scorso anno: “La violenza contro le donne è una sconfitta per tutti”, che ha connotato il percorso avviato dalla Cgil per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica, come si legge anche sullo striscione che campeggia sulla sede della Camera del lavoro di Imola, in via Emilia 44/46.
La Cgil imolese è tra i promotori delle iniziative organizzate sul territorio il 25 novembre e ha contribuito a costruire momenti di informazione nei luoghi di lavoro, dove sono stati distribuiti i volantini e gli adesivi della giornata di mobilitazione. Anche tutte le scuole del circondario, sollecitate dalla Flc-Cgil a nome del Comitato, sono state coinvolte e gli insegnanti invitati a parlare del tema agli studenti. L’Alberghetti, ad esempio, ha indetto per giovedì 28 novembre un’assemblea di istituto in cui si parlerà di violenza maschile sulle donne.
Saranno tantissime, poi, le lavoratrici che indosseranno l’adesivo a sostegno della manifestazione o si vestiranno di rosso, ad esempio quelle dell’Azienda Usl di Imola, dei Servizi sociali, dei Comuni, delle case di riposo, di Hera, dei centri commerciali, delle imprese di pulizie, delle mense e di molte altre aziende del territorio. Le lavoratrici e i lavoratori della Sacmi, ad esempio, hanno proposto una fermata dal lavoro di 20 minuti, a partire dalle 12, e scenderanno in strada.
Tutto questo per gridare che maltrattare o uccidere una donna, non è soltanto una violenza contro una persona, ma contro una società intera, è un problema sociale che riguarda tutti. Il femminicidio, che è la forma estrema di discriminazione e violenza maschile rivolta contro la donna in quanto donna, nel nostro Paese rappresenta un dramma costante nel tempo, da troppo tempo.
Imola, 23 novembre 2013