I centri olistici gestiti da orientali proliferano a Imola. Bella ragazza in copertina, orari di apertura continuati SEMPRE, e tutta una serie di offerte di massaggi a poco prezzo. “Massaggi” i cui nomi insospettiscono tipo il Massaggio romantico (vi pare che se uno ha un problema di cervicale vada a farsi un massaggio romantico?), massaggio con bagno vasca idromassaggio, a 4 mani… tutte pratiche che potrebbero celare potenzialmente forme più o meno velate di prostituzione. In questi luoghi siamo sicuri che la gente vada a farsi un massaggio o vada invece a comprare del sesso?
Recentissime inchieste condotte per esempio dalle Iene dimostrano come questi centri, che nascono come veri e propri funghi (http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/373871/pelazza-massaggio-ed-evasione-fiscale.html), sono responsabili di una grossa fetta di evasione fiscale in tutto il territorio nazionale oltre che nascondere appunto forme di prostituzione. Le Iene girarono il servizio a Milano ma nulla vieta di pensare che anche Imola stia diventando un “punto di accoglienza” per questi centri.
E, del resto, oltre a quello di nuova apertura (inaugurato da poco in Pedagna) basta guardare su internet per capire che il fenomeno si sta diffondendo nella nostra città. Basta andare su uno dei tanti siti per esempio questo http://www.nihaoitalia.it/locale/scheda/locale/Centro-Olistico-Il-Fiore-Luce-35 per capire che in questi centri non si fanno esattamente dei massaggi terapeutici (guardate la foto gallery con un’ampia scelta di ragazze orientali, probabilmente le ‘massaggiatrici’).
Ora, qual è il ruolo di un’amministrazione in questa vicenda? Può il Comune indicarci, per esempio, quanti sono i centri olistici o i centri massaggi presenti in città? E quanti di questi sono gestiti da orientali? Che tipo di certificazioni richiede il Comune per aprire un centro di questo tipo? Che tipo di controlli effettua la municipale per esempio per verificare che tutto sia in regola? Quali sono i controlli dell’azienda sanitaria? Che qualifiche sono richieste agli operatori che ci lavorano (sono fisioterapisti, medici etc..?)
Se, questi centri potrebbero nascondere ben altro tipo di attività, è anche probabile che qui si annidi una grossa fetta di evasione fiscale. Quanto ha recuperato nell’ultimo anno il Comune di Imola dalla lotta all’evasione fiscale? Non ci sembra che il dato ci sia stato comunicato, forse perché è stato davvero irrilevante rispetto a quanto hanno per esempio ricavato altri Comuni come Castel San Pietro che ha recuperato oltre 500mila euro (http://www.comune.castelsanpietroterme.bo.it/index.php?q=news/5686).
Simone Carapia -Capogruppo Pdl Imola-

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