Sul progetto di rilancio dell’Autodromo presentato alla Stampa dal Sindaco Daniele Manca è arrivato da parte delle associazioni di categoria un coro unanime: “ deve essere soltanto la base di partenza”.
Come Popolo della Libertà condividiamo pienamente questo ragionamento , infatti nelle 25 pagine del Piano strategico che noi consiglieri comunali non abbiamo ancora avuto occasione di poter esaminare (purtroppo Sindaco e Giunta sono dei maleducati) ci sarebbero, il condizionale è d’obbligo, linee d’intervento che vanno dallo sviluppo commerciale con la presenza di negozi al settore dei veicoli storici, dal nascente museo al marketing territoriale. In buona sostanza si punterebbe su commercio, accoglienza, eventi, intrattenimento, concetti che dovrebbero essere legati in modo sempre più solido. Ma questo a nostro avviso deve essere solamente da contorno all’attività principale ovvero attività motoristica che significa correre in pista e consumare le ruote sull’asfalto del circuito , non è che esclusivamente con le piazze dietro ai paddock, i negozi e musei si possa anche solo pensare di riportare la gente al circuito.
Quello che chi governa non vuole capire è che l’Autodromo, per definizione deve fare quello per cui è stato costruito , certamente attraverso iniziative importanti ed eventi , ma anche collaborazioni con case come la Ferrari, Toro Rosso, Ducati sempre nel rispetto delle regole e dei decibel. Per questo parte dei 10 milioni di euro che il Sindaco dice che servirebbero per il progetto potrebbero essere usati per limitare seriamente il rumore ( attualmente su questo aspetto si cincischia parecchio e ci si rimpalla tra Arpa Comune e Formula Imola) e mettere la pista in grado di poter ricevere grandi eventi e collaborazioni importanti.
Non può essere solamente il primo cittadino a decidere nonostante la proprietà e come socio di maggioranza di Con.Ami che gestisce con Formula Imola il circuito , ma tutti devono partecipare come attori principali e non semplici comparse. Dai primi commenti espressi senza giri di parole dalle Associazioni diremmo che per l’ennesima volta si è proceduto con il vecchio “modus operandi” del primo cittadino mediante un progetto calato dall’alto senza alcun preventivo quanto necessario confronto con gli altri attori in campo consiglieri comunali compresi. Siamo per l’ennesima volta di fronte alla solita presa d’atto di scelte fatte altrove sulle quali nessuno spazio è concesso per proporre possibili suggerimenti.
Continuiamo a denunciare con forza che Il metodo usato è sbagliato; ma non ci si deve meravigliare dato che quella ventata di novità, rinnovamento di idee e metodo così enfaticamente presenti nei proclami elettorali di Manca e della sua cricca, sono stati tutti accantonati il 27 maggio scorso.
Per quanto ancora saremo costretti ad essere considerati tutti degli inutili servitori della collettività?
Alessandro Mirri
Simone Carapia
Consiglieri Pdl Imola