GLI ASCENSORI “NUOVI” DELL’OSPEDALE SANTA MARIA DELLA SCALETTA DI IMOLA CONTINUANO A PROVOCARE DISAGI.
UNO RESTA “IMPACHETTATO” CON IL CELLOPHANE E L’ALTRO MESSO IN FUNZIONE DA POCO, RIPETE LE FERMATE DUE VOLTE.
LA DIRIGENZA AUSL E’ INDIFFERENTE A QUESTI DISAGI NEI CONFRONTI DELLE PERSONE MALATE E DI CHI SI PRENDE CURA DI LORO?
Gli ospedali vengono frequentati per lo più da persone malate e da persone che si prendono cura di loro. E’ abbastanza difficile che si tratti di baldi giovani, pronti a spendere le loro esuberanti energie nel salire e scendere le scale. È molto facile che si tratti di anziani che cercano di dare conforto ad altri anziani che sono ricoverati. Non fa eccezione a queste regole generali l’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola dove in passato i due ascensori riservati al pubblico hanno sempre dato molti problemi agli utenti , ma ora che sono stati sostituiti inspiegabilmente uno rimane “impachettato” con il cellophane e l’altro non è stato regolato e ripete le fermate due volte replicando sempre l’ultima chiamata fatta.
Se aggiungiamo che la ditta che sta effettuando i lavori non si vede da più da 10 giorni e i disagi che comunque in questi mesi estivi chi si recava ai reparti ha dovuto patire, tra i momenti che non funzionavano tutti e due, alle volte uno solo, e male,e la chiusura totale dei due elevatori per il cambio con i nuovi, la situazione di certo non è certamente migliorata.
Quando taglieranno il nastro anche per l’altro ascensore? E soprattutto quando il nuovo già in funzione verrà regolato in modo da non far stare i cittadini in giostra per molto tempo?
Tengo a precisare che questi due ascensori vengono utilizzati anche dalle persone disabili in carrozzina.
Ma all’ospedale di Imola si continua con le ripide scale pagando un ulteriore tributo in fatiche fisiche, oltre a quelle psicologiche legate a un luogo di sofferenza come un ospedale? Del rispetto per i cittadini, sani e malati, si è persa la traccia. Dunque mi chiedo: lo fanno per stimolare l’attività fisica dei non più giovani? O per selezionare i visitatori? Mica tutti riescono ad arrivare ai piani con facilità attraverso le scale! Oppure si tratta solo di indifferenza? Speriamo che questi disagi siano definitivamente superati e che la ditta che si occupa dell’avvio e manutenzione degli ascensori ripristini quello già in funzione e attivi quello ancora “impachettato” per migliorare l’accoglienza e il confort di malati e visitatori.
Simone Carapia
Capogruppo Pdl Imola