DANNI DA LUPI PRONTI GLI INDENNIZZI CHE POTRANNO ARGINARE PERDITE E DANNI PER GLI ALLEVATORI.

FONTANELICE COMUNE PIU’ COLPITO DEL CIRCONDARIO IMOLESE A SEGUIRE CASALFIUMANESE E CASTEL SAN PIETRO TERME.
FONTANELICE COMUNE PIU’ COLPITO DEL CIRCONDARIO IMOLESE A SEGUIRE CASALFIUMANESE E CASTEL SAN PIETRO TERME.
La Regione Emilia Romagna ha definito la misura e i criteri di erogazione dei contributi agli allevatori e alle aziende agricole che hanno subito danni da predatori. Le somme vengono concesse ai proprietari di animali appartenenti a specie domestiche , o selvatiche di ovidi, cervidi, suidi, ovri-caprini ed equidi. Il contributo sarà pari al 100% del valore medio di mercato desunto dall’ultimo bollettino dei prezzi pubblicato dalla Camera di commercio, riferito ad animali della stessa specie , razza e categoria. Entro 24 ore dall’evento dannoso gli imprenditori debbono chiedere l’intervento del veterinario dell’Ausl competente per il territorio e, per facilitarne il compito, deve mostrare e mettere a disposizione gli animali morti e feriti. Inoltre bisogna fare in modo che eventuali indizi ( tracce, impronte, peli e feci) non vengano alterati e rimossi, mettendo a disposizione tutte le informazioni necessarie per accertare la dinamica dell’avvenuta predazione. A questo risultato si è arrivati grazie e soprattutto al Popolo della Libertà che aveva chiesto di poter riesaminare la delibera della Giunta Errani riguardante i risarcimenti causati da lupi e ad altri predatori specialmente in riferimento al rimborso del 90% per gli animali uccisi e alla cifra forfettaria di 100 euro riconosciuta per lo smaltimento delle carcasse insufficiente a coprire la spesa necessaria per smaltire le diverse tipologie ( ad esempio smaltire la carcassa di un bovino costa molto di più).In questo modo arriveranno contributi ad allevatori e aziende che hanno subito i danni dai predatori anche nel circondario imolese dove Fontanelice è stato il comune più colpito dai lupi secondo gli ultimi dati della Provincia dal 1 novembre 2011 al 31 ottobre 2012, sono stati sbranati otto agnelli e sette pecore, per un danno complessivo di 1.908 euro. A seguire, Casalfiumanese e Castel San Pietro con sei pecore (688,5 euro di danni). Una triste classifica chiusa, con due pecore a testa, da Castel del Rio e Imola (rispettivamente 234 e 216 euro di perdite). In questo modo le vere vittime dei predatori non saranno più gli allevatori che in questo momento di crisi e difficoltà economica potranno cercare di arginare perdite e danni.Simone Carapia
Capogruppo Pdl Imola
Consigliere del Circondario Imolese