Nel 2011, davanti al TAR del Lazio è stato presentato un ricorso contro il provvedimento di determinazione degli organici del personale scolastico per l’a.s. 2011/2012; il TAR del Lazio ha accolto inoltre i ricorsi proposti da genitori, docenti e da alcuni Enti locali (Provincia di Roma, Provincia Vibo Valentia, Comune di Fiesole, Imola, ecc.) per i tagli agli organici relativi agli a.s. 2009-10 2010-11; le sentenze del TAR sono state confermate dal Consiglio di Stato con decisione del 30 luglio 2011 che ha pertanto stabilito che l’allora Ministra Gelmini ha proceduto in modo illegittimo, omettendo anzitutto l’acquisizione del parere obbligatorio della Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali; con analogo procedimento illegittimo la Gelmini ha provveduto anche per i tagli agli organici relativi all’a.s. 2011-12, disponendo detti tagli sulla base di uno schema di decreto interministeriale, mentre avrebbe dovuto adottare un formale decreto, dopo aver acquisito il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali; ritenuto che il comportamento della ex Ministra Gelmini – che ha vanificato il ruolo della Conferenza Unificata, riducendo l’acquisizione del parere della Conferenza stessa ad un mero adempimento formale di nessuna rilevanza – sia di particolare gravità, sotto il profilo giuridico e politico; rilevato che la determinazione degli organici 2011-12 è stata effettuata, di fatto, addirittura sei mesi prima della formale adozione del decreto di determinazione dei relativi criteri, il Partito della Rifondazione Comunista di Imola ritiene che la neo-giunta del Comune di Imola, debba, analogamente a quanto già fatto nel 2011, ri-costituirsi in giudizio sostenendo nuovamente le ragioni del ricorso (tuttora pendente su cui il Tar del Lazio si esprimerà il 26 luglio p.v.) contro il provvedimento di determinazione degli organici del personale scolastico per l’a.s. 2011/2012, al fine sia di salvaguardare il ruolo istituzionale delle Regioni e degli Enti Locali, palesemente vanificato dal comportamento della ex Ministra Gelmini, sia di impedire il consolidamento dei tagli agli organici del personale della scuola, che stanno compromettendo la funzionalità e la stessa funzione costituzionale del sistema scolastico.
Sulla stampa locale (il Corriere di Romagna di Sabato 06 luglio 2013) è stato pubblicato un articolo che riporta nel dettaglio le cifre dei “contributi volontari” che ogni anno i genitori degli alunni frequentanti gli istituti superiori di Imola (professionali e licei) versano ai suddetti a causa dei continui tagli ministeriali voluti prima dalla ministra Gelmini, poi dal suo successore Profumo (l’uomo che si era erto nei suoi primi giorni di governo come paladino della scuola pubblica e che avrebbe aiutato quest’ultima a risollevarsi) per garantire il regolare svolgimento delle lezioni (questi contributi vengono usati anche per l’acquisto di semplice materiale di cancelleria come la carta da fotocopie) e delle attività didattiche “extra” come per esempio i laboratori musicali, teatrali ecc. necessari per mantenere lo standard di istruzione delle scuole pubbliche, e quindi il virgolettato su volontario è d’obbligo Due sono le cose che colpiscono leggendo le cifre: innanzitutto sommando i contributi che ricevono i vari istituti la cifra ammonta a più di un milione di Euro, e cosa ancora più grave, che il contributo “volontario”dei genitori supera di gran lunga il finanziamento che le scuole imolesi ricevono dallo Stato. Critichiamo inoltre, la “generosità” del ministro Profumo che nell’ultima controriforma della scuola ha inserito il provvedimento palliativo che consente alle famiglie, già duramente provate dalla dilagante crisi economica, di usufruire delle deduzioni fiscali per questi contributi volontari. Invitiamo invece il Governo a rivedere la politica dei tagli alla scuola e all’istruzione pubblica, a pensare se non sia il caso di, ridimensionare i finanziamenti ad altri ministeri (per esempio a quello della guerra bloccando l’ultimo scellerato acquisto di F35), adottare una reale tassa patrimoniale per fare pagare finalmente la crisi a chi può permetterselo, e i dirigenti scolastici (vedi il preside del Paolini Davide Fabbri) a non colpevolizzare le famiglie che strozzate dalla crisi, esprimono un loro diritto, decidendo di non pagare, quello che per legge, è a tutti gli effetti un contributo volontario.
Sulla stampa locale (il Corriere di Romagna di Sabato 06 luglio 2013) è stato pubblicato un articolo che riporta nel dettaglio le cifre dei “contributi volontari” che ogni anno i genitori degli alunni frequentanti gli istituti superiori di Imola (professionali e licei) versano ai suddetti a causa dei continui tagli ministeriali voluti prima dalla ministra Gelmini, poi dal suo successore Profumo (l’uomo che si era erto nei suoi primi giorni di governo come paladino della scuola pubblica e che avrebbe aiutato quest’ultima a risollevarsi) per garantire il regolare svolgimento delle lezioni (questi contributi vengono usati anche per l’acquisto di semplice materiale di cancelleria come la carta da fotocopie) e delle attività didattiche “extra” come per esempio i laboratori musicali, teatrali ecc. necessari per mantenere lo standard di istruzione delle scuole pubbliche, e quindi il virgolettato su volontario è d’obbligo Due sono le cose che colpiscono leggendo le cifre: innanzitutto sommando i contributi che ricevono i vari istituti la cifra ammonta a più di un milione di Euro, e cosa ancora più grave, che il contributo “volontario”dei genitori supera di gran lunga il finanziamento che le scuole imolesi ricevono dallo Stato. Critichiamo inoltre, la “generosità” del ministro Profumo che nell’ultima controriforma della scuola ha inserito il provvedimento palliativo che consente alle famiglie, già duramente provate dalla dilagante crisi economica, di usufruire delle deduzioni fiscali per questi contributi volontari. Invitiamo invece il Governo a rivedere la politica dei tagli alla scuola e all’istruzione pubblica, a pensare se non sia il caso di, ridimensionare i finanziamenti ad altri ministeri (per esempio a quello della guerra bloccando l’ultimo scellerato acquisto di F35), adottare una reale tassa patrimoniale per fare pagare finalmente la crisi a chi può permetterselo, e i dirigenti scolastici (vedi il preside del Paolini Davide Fabbri) a non colpevolizzare le famiglie che strozzate dalla crisi, esprimono un loro diritto, decidendo di non pagare, quello che per legge, è a tutti gli effetti un contributo volontario.
Stefano Tampieri, Responsabile Scuola PRC Imola
Antonella Caranese, Segretaria PRC Imola