L’ASSESSORE CANTELLI CONOSCA PRIMA IL NOSTRO TERRITORIO E LA SUA STORIA E POI IMPARI A RISPETTARLO
Abbiamo finalmente appreso in questi giorni alcuni ingredienti della ricetta Cantelli per contrastare la crisi del mondo del lavoro che ha duramente colpito Imola in questi ultimi anni.
Per ora apprendiamo che l’ingrediente principale è un tavolo di saggi. Idea certamente non nuova visto che negli ultimi due anni pare la più abusata, a livello nazionale, come se la classe politica avesse necessità di tutoraggio e non sapesse più assolvere ai propri e specifici compiti!
Tanto più che questo “inedito” staff di saggi è stato voluto da Fornace viva (la lista civica centrista di cui Mirco Cantelli è l’esponente in Giunta) a supporto dell’attività di un assessorato in prima linea, chiamato a coordinare le azioni che il sindaco Manca mette al vertice del suo programma di mandato per governare quella che chiama una «crisi di cambiamento».
Questi saggi, provenienti per lo più dall’Università bolognese e dalle più grandi Ditte locali, daranno consigli, gratificati dalla possibilità di contare nelle scelte per un «nuovo modello di sviluppo», ma a noi appare oltremodo evidente che esistano conflitti di interesse mentre non abbiamo capito come la Giunta intenda gestirli.
A questo unico ingrediente poi l’Assessore inanella una serie di considerazioni, prendendo il via dalla drammatica situazione della Cooperativa Ceramica di Imola, sulle Organizzazioni Sindacali.
Innanzitutto vogliamo calorosamente consigliare Cantelli di voler approfondire la storia locale con particolare riferimento a quella economica: si renderà conto che Imola è stata la culla del mondo cooperativo, una vera e propria isola felice per la ricchezza di valori ed ideali, di impegno umano e professionale che proprio nella stringente e fattiva collaborazione con il sindacato ha creato benessere morale e materiale per l’intera comunità.
Oggi molto di quel benessere è stato intaccato da una crisi di portata strutturale che ci ha messo a dura prova ma che ancora non ci ha inginocchiato.
E’ evidente che tutti agli attori principali debbano sforzarsi al massimo per uscire, innovati ed anche modificati, dalla situazione attuale ma è pur vero che gli armonizzatori sociali hanno rappresentato e rappresentano una risposta per le famiglie imolesi che si sono ritrovate senza un lavoro.
Il reddito rappresenta per ciascun cittadin* la base per la propria dignità e va sempre e comunque garantito, come un diritto inalienabile. Perché altrimenti quei lavoratori saranno costretti a rivolgersi davvero alle assistenti sociali del Comune!
Per questo riteniamo indispensabili gli armonizzatori sociali, così come sosteniamo la proposta di legge per l’introduzione del reddito di cittadinanza, siamo per la modifica della Riforma Fornero, che pur innalzando l’età pensionabile ed eliminando l’art. 18 (licenziamento senza giusta causa), non ha prodotto alcun posto di lavoro in più.
Oggi più che mai deve esserci la piena collaborazione con le Organizzazioni Sindacali per ricercare tutte le soluzioni possibili per uscire dalla crisi, garantendo però per ogni, nessun escluso, lavoratore un reddito minimo di sopravvivenza e quindi di dignità e cittadinanza.
Non servono saggi o professori per questo, ma spirito di abnegazione, impegno e collaborazione con tutta le rete economica, che sempre ha contraddistinto Imola e che è davvero molto, ma molto, lontano dalle ricette liberiste dell’accolito di Renzi, Mirco Cantelli.
Se vuole davvero essere efficace cominci a rispettare la Città per la quale ha ricevuto un incarico davvero importante, con umiltà collabori con i Sindacati e con coraggio si metta in ascolto di tutti, troverà una preziosa ricchezza da valorizzare ed ammodernare.
Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Imola