E FU COSI’ CHE LO TSUNAMI DIVENNE UNA LEGGERISSIMA INCRESPATURA SENZA SCHIUMA…
Dopo un lunghissimo “Fiumana Tour” denso di propositi battaglieri e toni ipercritici nei confronti dell’Amministrazione degli ultimi cinque anni (non possiamo dimenticare l’impegno profuso a favore dei lavoratori della Beni Comuni, la lotta per un Autodromo dal volto umano, l’impegno sull’acqua pubblica tra tutti), il Movimento 5stelle, giunto al mare, ha partorito non certo uno tsunami, ma solo una leggerissima increspatura senza schiuma.
Il voto sulle linee di mandato non è un voto ordinario ma, sostanzialmente, l’approvazione o meno di come si voglia governare il territorio nei prossimi cinque anni con l’aggiunta, nel nostro caso, di una valutazione di merito anche sul Manca 1: significa che, quando il sindaco afferma ”il Bilancio di mandato 2008-13 è la nostra base di partenza” (bilancio caratterizzato dalla creazione della Benicomuni, di Sicim, dalla vicenda dell’Autodromo la cui gestione è passata nelle mani del ConAmi che ha livellato il debito di Formula Imola con soldi pubblici) o ti ricordi l’opposizione feroce che hai fatto per tanti anni votando un deciso ‘no’, oppure ti rendi conto di non essere così convinto delle battaglie del passato e preferisci, poche settimane dopo aver raccolto molto consenso tra i cittadini, riposizionarti lasciando aperta la porta verso nuovi scenari.
Se un Sindaco presenta le linee di mandato come continuazione della politica portata avanti nel 2008-13 e una forza che si definisce riformatrice, come il Movimento 5 Stelle, si astiene, significa che ha rinunciato a tutte le cose che ha proposto agli imolesi durante la campagna elettorale.
Le linee di mandato esprimono la cifra precisa e puntuale di come si voglia governare il futuro, in questo caso richiamandosi completamente al citato passato.
A peggiorare la situazione, il pensiero che i nuovi amministratori sono, in linea di massima, gli stessi artefici del recente declino imolese, e a loro si aggiunge il buon Cantelli come Assessore al lavoro part time.
Siamo certi che la decisione di astenersi sia stata colta con un certo imbarazzo dalle tante persone che hanno votato la squadra di Frati un mese addietro.
Ci lascia perplessi anche il fatto che il Movimento 5 Stelle avrebbe potuto comunicare, prima della elezione del Presidente della Commissione Bilancio (per legge assegnata alle opposizioni, in questo caso al M5S) questa posizione, perché tale commissione è di garanzia e, per questo motivo, assegnata alle opposizioni.
Chiarezza vuole, davanti ai cittadini, che una Commissione così importante sia “governata” da chi si “oppone” all’assetto morale/funzionale della maggioranza e non da chi si astiene.
Se questo è l’inizio, il futuro non sarà facile perché, come scritto, le opposizioni potranno contare solo su quattro consiglieri…nella migliore delle ipotesi.
Mario Zaccherini, Imola migliore
Francesco Chiaiese, Liberi a sinistra