Il Partito della Rifondazione Comunista Imola, come già espresso il 4 aprile scorso, condivide le preoccupazioni espresse dalle Organizzazione di categoria, congiuntamente alle RSU, per la situazione della Cooperativa Ceramica di Imola. Il perdurare della crisi economica, unita alla difficile situazione del settore ceramico, impongono l’elaborazione di proposte di medio e lungo periodo, perché il trascorrere del tempo, associato all’utilizzo degli ammortizzatori sociali – necessari per dare parziali e temporanee risposta alle necessità economiche di lavoratrici e lavoratori – non sono sufficienti di per sé a superare la condizione attuale.
Il futuro dell’azienda è incerto e con esso quello delle lavoratrici e dei lavoratori. La crisi della Coop Ceramica, inoltre, rappresenta un serio rischio per l’intera economia, con particolare riferimento alla mondo della cooperazione a cui chiediamo di fare il massimo sforzo per la ripresa di questa azienda che ha costituito nel corso del tempo – e costituisce tuttora – un tassello molto importante per Imola.
Occorre un piano aziendale di riposizionamento sul mercato e un piano industriale che prospetti investimenti, una nuova strategia produttiva e commerciale e una conseguente riqualificazione del personale in grado di assicurare un futuro all’azienda nel suo complesso. Sappiamo che non è facile e che occorrerà del tempo, ma è necessario che dalla crisi generale e da quella del settore se ne esca e per farlo occorre un salto di qualità, che sarebbe stato già necessario, visto che da tempo il settore ceramico è considerato, come altri (ad esempio il mercato automobilistico), un settore “maturo”: la crisi ha solo accelerato e reso visibile un processo che era già in atto da tempo e che avrebbe prodotto comunque, solo più lentamente, i suoi effetti in assenza di correttivi importanti.
Proprio alla luce delle difficoltà del momento e della necessità di dover comunque ricorrere agli ammortizzatori sociali, valutiamo come inopportuna e incomprensibile la decisione assunta in assemblea sociale di escludere i soci della Cooperativa Ceramica dall’utilizzo della Cassa Integrazione. La natura di impresa cooperativa della Ceramica di Imola rende a nostro avviso ancora più stringenti i principi di solidarietà, equità e pari trattamento come strumenti indispensabili per la gestione degli ammortizzatori sociali e della tenuta occupazionale e sociale.
Riteniamo che non sia troppo tardi per recedere da questa scelta, che al tavolo regionale dove si deciderà quanto e come finanziare la Cassa Integrazione in deroga debbano sedersi anche il Sindaco di Imola e i Sindaci dei territori interessati per far sì che si possa arrivare al 1 aprile 2014 tutelando tutti i posti di lavoro. Chiediamo al Presidente Bolognesi di dimostrare così come lo spirito cooperativo non sia, né debba essere, un orpello inutile e superato, ma invece un valore aggiunto rispetto all’impresa privata, tale da giustificare i benefici di legge previsti proprio per questa tipologia molto particolare di imprese, che tanta parte occupa nella economia imolese.
Chiediamo a Daniele Manca e all’Assessore Cantelli di attivarsi senza indugio, così come sancito dai primi 10 punti del programma del Sindaco 2013, con i progetti di Imola Lavora e tutti gli altri strumenti possibili per scongiurare gli esuberi annunciati ed anche assicurare salari dignitosi. Tra i vari strumenti di intervento comunale proponiamo di attivare i Lavori Socialmente Utili per cassi integrati e ci rendiamo disponibili ad illustrare al Comune di Imola, alle lavoratrici e ai lavoratori e alla cittadinanza il nostro progetto.
Rifondazione Comunista Imola